"Vivo a Modigliana perché si lasciano aperte le porte di casa"

È un fenomeno dai contorni sfumati, con numeri che non fanno gridare al miracolo: ma in diverse parti d’Italia la tendenza allo spopolamento dei piccoli borghi si è timidamente frenata negli ultimi due anni, e proprio in conseguenza in qualche modo della pandemia. Non fa eccezione Modigliana, comune collinare della provincia di Forlì-Cesena con quasi 4.500 abitanti, membro della associazione Borghi autentici d’Italia. Il paese della Roccaccia è stato scelto infatti da diverse giovani famiglie, e anche da artisti che vi hanno trovato un luogo dove vivere in modo diverso e con ritmi più a misura d’uomo rispetto a quanto avviene in città. La giovane scultrice Chiara Lecca, che per le sue opere utilizza pelli, peli, denti di animali, parte anche dal suo vissuto. «La mia è una scelta naturale… in tutti i sensi! Abito da sempre nella campagna di Modigliana, e ho sempre vissuto un rapporto stretto con gli animali e la natura: pellami e carne ci nutrono e ci vestono, ma l'animale scompare in questi oggetti. Invece occorre ricordarsene per essere grati di un dono che viene dalla natura. Quanto al mio paese, non ho mai pensato di trasferirmi: nella mia formazione c'è la Romagna, c'è il rapporto stretto con l'allevamento, con i momenti importanti della vita contadina come la macellazione del maiale: sono cresciuta qui, ho sempre respirato quest'atmosfera, e le mie radici culturali escono con chiarezza nel mio lavoro». Da qualche anno qui opera inoltre l’associazione Ics Fectori, che si rivolge a valorizzare i talenti locali noti o da scoprire e a creare scambi culturali di ogni genere. Un nuovo modiglianese è invece Filippo Bruno: Willow, esponente della “neopop art” italiana, che dalla Lombardia, con moglie e due figli, si è trasferito in Romagna nella casa di famiglia. Curiosità nella curiosità: mentre Bruno stava restaurando la sua casa, in un calamaio ha scoperto quattro biglietti autografi di Silvio Corbari che ha poi presentato con orgoglio e commozione durante la cerimonia per i 77 anni della Liberazione di Modigliana. E un altro nuovo acquisto è il cantautore forlivese Martino Chieffo, che di Modigliana racconta uno scenario quasi d’altri tempi. «Mi sono trasferito qui – ricorda – anche per stare insieme a musicisti amici. In questo paese, infatti, soprattutto nella parte antica, si vive ancora lasciando aperte le porte di casa, un segno di una disponibilità all’incontro che forse nelle città più grandi si è un po’ persa. In questa dimensione si creano tante occasioni per suonare insieme, e la possibilità di frequentarsi secondo ritmi più naturali… e umani. In un paese come Modigliana si trova maggiore spazio per una socialità che va dal fermarsi a trovare qualcuno dei tanti musicisti che hanno ricavato il loro studio nella struttura della casa, al bere un bicchiere di vino in compagnia. È uno stile di vita di stampo antico, che dà spazio alla riflessione e ci fa dono del tempo per confrontare idee, punti di vista, visioni».

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