Villa Verucchio, storia di Venusta: "Portò la moda in paese"

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Spegnerà 70 candeline a fine ottobre il negozio di abbigliamento “Barbara e Carlotta”, un tempo noto come “Venusta”: il primo del genere sorto a Villa Verucchio per la precisione in via Casale. A fondarlo è stata la 94enne Venusta Balducci, signora ancora in gamba e dalla memoria di ferro che non esce mai senza rossetto. La sua avventura professionale inizia nel 1953, due anni dopo le nozze con il sarto del paese Filippo Corbelli.

Piccolo mondo

Le figlie Carlotta e Barbara hanno rilevato l’attività della mamma, nel 1996, quando è andata in pensione una pioniera del commercio ma anche una delle prime donne a prender la patente a Verucchio. Iniziò affidando lavori ad alcune magliaie per poi trasformare il negozio in un piccolo mondo, dove si poteva trovare di tutto: dall’intimo agli articoli per il mare passando per l’abbigliamento maschile, femminile e da bambini. Senza dimenticare qualche abito da sposa, come fiore all’occhiello. Raccontano in paese: «Venusta accompagnava le donne nei momenti più importanti della loro vita: dalla preparazione del corredo sino al necessario per il primo figlio. Il suo era un punto di aggregazione dove ci scambiavamo confidenze a non finire. Erano gli anni in cui si parlava dialetto e si comprava a credito - rammentano -. Allora le calcolatrici non esistevano e le mogli sceglievano gli abiti per i mariti che nei negozi non mettevano piede. Chiedevano a Venusta di annodare la cravatta da far provare al coniuge e l’indomani si affacciavano dicendo: “Va tutto bene, poi passo a pagare”. Lei aveva fiducia e teneva tutto a mente, senza ricorrere a quaderni». Altro merito? Fu la prima a portare la moda in paese puntando su prodotti già confezionati. Un ricordo divertente? Negli anni Settanta le giovano clienti si sdraiavano sul pavimento pur di infilare i jeans attillatissimi che la moda imponeva.

Una figura evergreen

A ottobre arriverà l’anniversario dei 70 anni, un lungo percorso con una sola costante: Venusta è molto amata in paese. «Fa colazione al bar, - spiegano i concittadini - gioca a tombola all’ex centro parrocchiale e se potesse andrebbe anche a ballare. Quanto alla domenica sera non manca mai l’aperitivo con le amiche». Chissà che tra i 7 nipoti e gli altrettanti bisnipoti qualcuno non segua le sue orme, tenendo alzata la serranda su un pezzo della storia locale.

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