Villa Verucchio: i 70 anni della storica merceria Valeria

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La merceria Valeria spegne 70 candeline e per festeggiare abbraccia l’e-commerce. Quella di via Garibaldi, a Villa Verucchio, non è solo una bottega bensì un punto di riferimento per la sua comunità e i paesi limitrofi «ma soprattutto un luogo dove far quattro chiacchiere o chiedere aiuto se il telefono fa i capricci o qualcosa va storto». Fra una risata e l’altra «si trova l’occorrente per ogni passatempo: dai filati di cotone al panno lenci», senza dimenticare biancheria, stoffe e qualche capo di abbigliamento. Riassume così un cammino lungo quasi 100 anni la proprietaria, la 63enne Carmen Maria Busignani, subentrata al timone nel 1999 e affiancata per un’ultima decade dalla madre, Valeria Pesaresi, sino alla sua scomparsa. Nel momento deputato ai bilanci prevale l’entusiasmo per la festa del prossimo 20 maggio, alle 16, quando il negozio si lancerà nell’avventura 2.0, raddoppiando la sua proposta.

La storia

Prima di sposarsi nel 1952 con Giuseppe, Valeria gestiva un’attività di famiglia a Corpolò che raddoppiò l’anno dopo, inaugurando «il primo negozio di Villa che all'epoca contava solo un alimentari oltre all’ambulante del luogo, più nota come “Caretta”». Fu una vera rivoluzione avviata da una commerciante doc che andava in giro in Vespa finché, unica donna del paese assieme all’ostetrica, prese la patente nel 1964. Un lasciapassare per nuove mete che non finì mai nel cassetto, assicura Carmen, visto che «il sabato notte caricava noi figli sulla Seicento per scoprire insieme le città d’arte».

Dai corredi all’online

In piena pandemia l’erede ha mostrato lo stesso coraggio avventurandosi per strade deserte a bordo dell’Ape, dispensando prodotti e sostegno soprattutto ai concittadini più anziani. Dati alla mano, dalla bottega sono passate generazioni di verucchiesi mentre mezzo borgo ha acquistato corredi ancora lodati. Quanto a Carmen, a due anni dal pensionamento, non intende attaccare i gomitoli al chiodo, pronta a sperimentare il mondo online con due tirocinanti, la 39enne Lucia e la 28enne Cristina, oltre a Margherita detta Meg.

La festa imminente? Riporterà alla luce tanti ricordi, anticipa l’imprenditrice ricordando il Natale in cui rialzò la saracinesca per aiutare chi aveva dimenticato di acquistare i regali. «Presero anche gli addobbi della vetrina», rammenta sorridendo. Ora la solidarietà prosegue con l’attenzione accordata ai profughi ucraini, ospitati da un anno nell’appartamento sopra all’attività e passati da 13 a 5 persone, tra mamme e bambini. «Siamo un’unica, grande famiglia», riconosce Carmen alludendo anche alla storica clientela.

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