Viabilità alternativa alla E45, freno da caduta del Governo

La caduta del governo Draghi e lo scioglimento delle Camere ha portato a un blocco dei lavori della 8ª Commissione al Senato, nella quale doveva essere discusso la prossima settimana l’emendamento per stanziare 35 milioni per la sistemazione della ex Tiberina 3bis, la naturale alternativa alla E45. Ne ha parlato il sindaco di Pieve Santo Stefano Claudio Marcelli a Teletruria. E per domattina sono previste comunicazioni congiunte del sindaco di Pieve e della presidente della Provincia di Arezzo Silvia Chiassai Martini, che annunciano novità.

Dopo 22 anni di chiusura per frana della ex statale nel tratto tra Valsavignone e Canili di Verghereto la chiusura della E45 per il sequestro del viadotto Puleto a inizio 2019 ha fatto “esplodere” il caso della mancanza di una strada alternativa, coi veicoli costretti a lunghi giri per i passi appenninici. La stessa situazione si crea ogni volta che per lavori o per incidenti, come avvenuto anche recentemente, la E45 deve venire chiusa al transito. «La caduta del governo Draghi – ha detto Marcelli – ha rallentato l’operatività della Commissione, dove era prevista la votazione di questo emendamento che dopo tanto lavoro dava finalmente l’opportunità di intervenire. Caduto il governo la commissione è stata sconvocata per tutta la settimana, proprio la settimana in cui si doveva votare l’emendamento». Il timore manifestato da Marcelli è che, come avvenuto in altre circostanze, «essendo urgente la conversione in legge del decreto sui lavori pubblici, la Commissione decida per accorciare i tempi di non procedere alla discussione degli emendamenti». Perciò già venerdì il sindaco di Pieve Santo Stefano ha scritto una mail a ciascun componente la commissione ricordando come la sistemazione della ex Tiberina 3bis costituisca una emergenza nazionale che va risolta. Marcelli fa un appello a tutti i partiti: «Se vogliono possono estrarre questo emendamento, riconoscergli la valenza nazionale e portarlo in votazione».