Valle Savio, risarcimento alle vittime dei nazisti col Pnrr

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I figli e gli eredi delle vittime di crudeltà naziste nel corso dell’ultima guerra possono ancora costituirsi in processo e chiedere un risarcimento, favorito dalla disponibilità di fondi ad hoc nel Pnrr. Ma i tempi sono strettissimi, perché il termine per costituirsi in giudizio è quello del 27 ottobre. Ed entro quella data occorre trovare un legale competente per avviare il procedimento e allegare la documentazione necessaria. Non è certamente facile, in una settimana, ma solo in questi ultimissimi giorni ha cominciato a diffondersi nell’Alto Savio la notizia di questa possibilità. E dire che in questa zona, ma non solo, sono tante le famiglie colpite crudelmente dalle violenze nazifasciste e da crimini di guerra del Terzo Reich. Basta ricordare i 64 civili (19 sotto i 10 anni) barbaramente trucidati il 22 luglio 1944 a Tavolicci, nel territorio comunale di Verghereto, o i 27 uccisi per rappresaglia il 25 luglio 1944 al passo del Carnaio, vicino a San Piero in Bagno. Senza dimenticare i tre residenti di Donicilio di Verghereto, il parroco don Francesco Babini, il giovane colono Riziero Bartolini e il partigiano Mario Romeo, arrestati il 14 luglio 1944 e poi uccisi a Pievequinta di Forlì il 26 luglio per rappresaglia. Anche deportati e internati nei lager nazisti rientrano ovviamente tra coloro che hanno subito lesione ai propri inviolabili diritti.

Solo in questi giorni si sta diffondendo la notizia di una possibilità che era già scritta in un Decreto legge convertito definitivamente in legge a fine giugno.ì È il numero 36 del 30 aprile 2022, relativo a misure urgenti per l’attuazione del Pnrr, che ha previsto l’istituzione del Fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità per la lesione di diritti inviolabili della persona, compiuti sul territorio italiano o comunque in danno di cittadini italiani dalle forze del Terzo Reich nel periodo tra il 1° settembre 1939 e l’8 maggio 1945. L’Italia ha così inteso assicurare continuità all’accordo con la Repubblica Federale di Germania, avviando nel concreto forme di ristoro per le famiglie vittime, quelle forme di ristoro che la Germania nel concreto non ha mai erogato.

È già prevista una prima dotazione di 20 milioni di euro per il 2023 e sono previsti altri 11,8 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026. Entro il 27 ottobre è ancora possibile promuovere un’azione di accertamento e liquidazione del danno a favore di figli o persone comunque legittimate, come potrebbero essere i nipoti in qualità di eredi della vittima. Occorre dunque, tramite un legale, promuovere un’azione giudiziaria per ottenere una sentenza di condanna contro la Germania, che una volta passata in giudicato comporterà il pagamento del “ristoro” attraverso il fondo statale.

È evidente che una cifra in denaro non potrà mai risarcire i danni subiti dalle vittime, ma si vuole restituire memoria concreta e dignità a chi ha subito le più atroci violenze ad opera dei nazisti.

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