Valle Savio, patto per spingere il turismo dei borghi e dei sapori

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Un nuovo accordo per rafforzare la sinergia tra turismo balneare e collinare, abbinando al binomio mare e ombrellone il fascino dei vecchi borghi e i sapori tipici dell’enogastronomia locale. Ieri mattina, al palazzo del turismo in piazzale Fellini a Rimini un patto in tal senso è stato siglato tra Gal L’Altra Romagna, che ha il proprio quartier generale a Sarsina, e Destinazione turistica Romagna. Una firma che promette di rendere più affiatata la promozione turistica congiunta di due province e 25 Comuni: le realtà territoriali di Forlì-Cesena e Ravenna. Questo nuovo accordo, dal valore di 400.000 euro per il biennio 2023-2024, non prevede invece niente per la provincia di Rimini, perché il Gal Valli Marecchia e Conca si muove - spiega il presidente di Visit Romagna, Jamil Sadegholvaad - «secondo altri binari, con altri fondi e iniziative». Ma resta aperto uno spiraglio: «Mi confronterò con il Gal riminese - aggiunge - per verificare se c’è interesse ad aderire a questo progetto». Visit Romagna è il soggetto destinato a promuovere una “Romagna globale”, capendo che il territorio romagnolo è una destinazione unica e perciò vanno eliminati i confini per potenziare il Pil turistico, facendo un lavoro sinergico.

Il progetto

La convenzione, attiva fino a dicembre 2024, prevede progettazione, gestione e realizzazione di una serie di azioni di promocommercializzazione e di marketing attraverso la cabina di regia di Destinazione Turistica Romagna. Tra gli step più importanti ci sarà la mappatura dei prodotti tipici, artigianali e tradizionali. Di qui la necessità di calendarizzare una serie di esperienze che verranno promosse, diffuse e valorizzate anche attraverso Internet e le strutture di incoming dei territori. Si prevede di sfruttare i collegamenti garantiti dagli aeroporti per promuovere i prodotti locali, di brandizzare le infrastrutture dei trasporti, spingendo l’enogastronomia con itinerari del gusto. Il tutto in collaborazione con le “Strade dei vini e dei sapori” e puntando ad attrarre operatori, opinionisti, blogger, giornalisti, con una campagna di comunicazione per prodotto su mezzi radio, web e social, con focus per i singoli territori.

«Tanti punti di forza»

Bruno Biserni, presidente del Gal L’altra Romagna, sottolinea che «l’entroterra romagnolo è un territorio dalle mille peculiarità, famoso per le sue bellezze storiche e naturali e per le tradizioni culturali. Pensiamo ai parchi naturali come il Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, che offrono una vasta gamma di attività all’aria aperta, così come la diga di Ridracoli. Ma pensiamo anche ai borghi antichi, come Brisighella, Cusercoli, Pianetto, Premilcuore, Dovadola, Terra del Sole, Portico, Predappio. Allo stesso tempo, sarà importante valorizzare le attività economiche dell’entroterra come l’agricoltura e l’artigianato creando pacchetti turistici, eventi culturali e con una forte presenza sui social media e sui siti web di viaggio». Mauro Pazzaglia, direttore del Gal, ricorda che tanto è stato già fatto, con 3,3 milioni di euro messi in campo fin dal 2014, per la valorizzazione turistica e la promozione dell’Appennino romagnolo. Di queste risorse, 2 milioni sono andati tramite bando a una decina di enti pubblici e altrettanti agriturismi.

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