Era il mese di settembre del 2018 e il sindaco di Bagno di Romagna, Marco Baccini, comunicava la sottoscrizione dell’accordo con “Open Fiber”, il concessionario incaricato a livello ministeriale di realizzare la rete in fibra ottica a copertura di tutto il territorio comunale. In quella occasione annunciava «l’immediata apertura dei primi cantieri con l’obiettivo di raggiungere la copertura di tutto il territorio comunale entro il 2019». E aggiungeva: «A quel punto, i privati e le aziende potranno richiedere l’allaccio ai gestori delle telecomunicazioni che gestiranno il servizio dati. Questo programma potrà portare l’opportunità a tutti di avere in casa o in azienda un collegamento veloce per lo scambio dei dati e per le comunicazioni, con una diffusione capillare dell’accesso alla Banda ultra larga». In effetti, dei lavori sono stati effettuati, tanto che a fine 2019 l’amministrazione comunale Baccini chiesero con forza un ripristino adeguato di tutte le pavimentazioni stradali interessate dai lavori. Ma siamo agli inizi del 2023 e solo ora per le vie di Bagno di Romagna si sta cominciando a lavorare e a effettuare gli scavi per la successiva posa delle canalizzazioni per la fibra ottica. E la situazione appare più o meno la medesima, con consistenti ritardi anche negli altri comuni della vallata. Una spiegazione del ritardo la offre il Comune di Mercato Saraceno sulla sua pagina Facebook, rispondendo alla richiesta di un cittadino sullo stato di avanzamento dei lavori per la fibra ottica.
Il problema a Mercato Saraceno
«Nel nostro e nei comuni limitrofi - viene reso noto - la società “Open Fiber” ha incaricato, per realizzare le opere in concessione, una società specializzata, che ha proceduto con le attività, fino a una situazione di criticità amministrativa legata a un percorso di concordato avviato dalla stessa proprietà. Questa criticità è emersa da alcuni mesi. Necessariamente “Open Fiber” ha dovuto svolgere i passi tecnici per la riassegnazione dell'appalto ad altro fornitore. Questo ha comportato uno slittamento della chiusura dei cantieri sul nostro Comune dalla fine del quarto trimestre 2022 al 2023». Tra le difficoltà emerse per la ditta originariamente assegnataria dei lavori, e che hanno portato a richiedere il concordato preventivo, ci sarebbero gli oneri per una serie di acquisizioni avvenute qualche anno fa, gli effetti della pandemia e degli aumenti nei costi delle materie prime e un rilevante contenzioso relativo a lavori eseguiti negli Emirati Arabi. La società, la Psc Spa, aveva un’esposizione debitoria complessiva di circa 214 milioni di euro. I lavoratori coinvolti sono tanti: circa 650, ai quali si affiancano 158 collaboratori indiretti. Nel novembre 2020, a seguito di un’interrogazione di Fratelli d’Italia in Regione, si era saputo che i lavori di predisposizione erano in ritardo di tre anni e che il 2023 era il nuovo anno previsto per completare la copertura. Ma quell’anno è arrivato e, data la situazione, è difficile credere che ci si riesca.
La situazione nella vallata
Sul sito web bandaultralarga.italia.it si può verificare quale sia la situazione dei lavori, comune per comune. A Mercato Saraceno, a Sarsina ed a Bagno di Romagna le opere risultano “in esecuzione”, con chiusura lavori e operatività previste a inizio 2023. A Verghereto si sarebbe invece giunti alla fase del “collaudo”.