Vaccini Covid, ma quanto durano realmente gli anticorpi?

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Quanto durano gli anticorpi contro il Covid-19 che l’organismo fa grazie al vaccino? È una domanda che si fanno un po’ tutti ed è la ricerca scientifica a dare una risposta. Gli studi sono diversi, ma tutti confermano la profonda validità delle soluzioni vaccinali che stanno portando a milioni di somministrazioni in Italia. Ad anticipare una ricerca è Francesco Cognetti, professore di Oncologia Medica dell’Università Sapienza di Roma annunciando come sia «in corso di pubblicazione» un lavoro che cerca di dare una risposta sul “quanto tempo”. Infatti, c’è «una notevole diminuzione del tasso anticorpale nei pazienti oncologici in trattamento attivo a 6 mesi dalla prima dose, diminuzione molto più significativa rispetto ai sani ed una previsione di azzeramento degli anticorpi in questi pazienti a circa 9 mesi rispetto ai 16 mesi nei sani», dice. La ricerca sui malati di tumore e i vaccini Covid è tra le prime al mondo e dà un quadro su come proprio gli scienziati stiano valutando la soluzione migliore. La Sapienza e l’Istituto Regina Elena (dove Cognetti, tra l’altro, è direttore dell’Oncologia medica), hanno appena pubblicato uno studio sull’autorevole rivista scientifica Clinical Cancer Research nel quale hanno dimostrato come il vaccino anti Covid-19 sia sì efficace ma per avere un’adeguata protezione (almeno, nei pazienti affetti da cancro) sono indispensabili due dosi. Il lavoro è stato condotto sul vaccino Pfizer, che usa la tecnica innovativa a mRna, ed ecco perché, se da una parte non è possibile generalizzare su tutte le altre formulazioni, dall’altra però si ha una fotografia molto definita su un vaccino consigliato ai più fragili.

Tutti i pazienti malati di tumore «hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino a distanza di 21 giorni – spiega Cognetti - Il tasso di risposta sierologico e il titolo positivo di immunoglobuline (IgG) sono stati misurati in tre diversi momenti: prima della vaccinazione, a 3 e a 7 settimane dalla prima inoculazione. Il gruppo di confronto con le persone sane era rappresentato da 274 operatori sanitari, sottoposti alla immunizzazione anti Covid con ciclo completo. Il tasso di risposta anticorpale è aumentato nei pazienti oncologici in maniera significativa dal 59,8% a 21 giorni dalla prima dose fino al 94,2% dopo 7 settimane. Invece gli operatori sani hanno evidenziato una percentuale di risposta del 93,7% già 21 giorni dopo la prima dose (raggiungendo il 100% a 7 settimane)». Un lavoro americano fatto dal Niaid, l’Istituto per le allergie e le malattie infettive, ha dimostrato (in un articolo pubblicato sulla rivista Science) che a 6 mesi dalla seconda dose, la maggior parte dei vaccinati ha mantenuto gli anticorpi contro le varianti Alfa, Beta, Gamma, Delta, Epsilon e Iota. Questo è il primo lavoro al mondo, reso noto ad agosto scorso, che affrontava proprio il tema della resistenza ai Sars Cov-2 “variati”. Ma ancora una volta gli italiani hanno dimostrato di essere in prima linea: un lavoro dell’Università di Siena e dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese (sempre sui vaccini a mRna anti Covid-19) ha notato la persistenza della risposta immunitaria di cellule B di memoria specifiche per la proteina Spike del Sars-CoV-2 sei mesi dopo la vaccinazione.

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