Università in Romagna, pacchetto di aiuti a studenti e personale

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Mentre si continua a lavorare incessantemente per liberare edifici, strade e interi quartieri ancora invasi dal fango e sommersi dall’acqua arrivano le prime misure concrete di contrasto all’emergenza da parte del Governo e delle istituzioni. Tra le varie misure contemplate dal decreto legge anche la disposizione di un fondo da 20 milioni di euro per le scuole e da 3 milioni e mezzo – definito di solidarietà – per l’università. L’obiettivo è garantire agli studenti la corretta conclusione dell’anno accademico, anche attraverso lo strumento della didattica a distanza, sdoganato durante la pandemia. A tal proposito il rettore dell’Alma Mater, Giovanni Molari, ha annunciato un pacchetto di misure volte a fronteggiare l’emergenza che ha investito tutta la comunità universitaria del Multicampus che comprende Cesena, Forlì, Rimini e Ravenna a cui si aggiungono le sedi didattiche di Cesenatico, Faenza, Imola e Ozzano dell’Emilia. «Stiamo facendo una ricognizione, ma non è facile avere una stima puntuale di tutte le persone coinvolte sulle diverse sedi che abbiamo», spiega Molari. «Per le studentesse e gli studenti abbiamo garantito le lezioni a distanza e la registrazione di tutti gli insegnamenti ancora in corso e, dov’è possibile, la modalità mista. Gli esami di profitto si svolgeranno in presenza e con modalità online per gli studenti che ne facciano espressa richiesta. Ci saranno sessioni straordinarie a giugno e luglio e appelli supplementari. Anche gli esami di laurea si svolgeranno in modalità mista ed è prevista una sessione straordinaria a settembre per coloro che non riescono a consegnare la tesi in tempo a causa degli impedimenti derivanti dal disastro. Anche le prove di idoneità linguistica saranno in modalità online, mentre tirocini e laboratori si terranno in presenza, con modalità online o possibilità di recupero, anche oltre il termine stabilito».

Contributi straordinari

L’Ateneo ha inoltre previsto dei contributi economici straordinari da assegnare tramite bando (ancora in via di modulazione) e l’esonero da tasse e contribuzioni in generale per l’anno accademico 2023/2024. I l giorno del ritorno alla normalità per gli studenti delle sedi di Bologna, Imola e Rimini è stato lunedì, ieri è toccato a Ravenna e Cesenatico e oggi sarà il turno di tutte le altre. «Le situazioni più critiche – sostiene Molari – si sono registrate a Forlì nella sede di Ingegneria in via Fontanelle, attualmente inagibile e a Predappio nel Laboratorio del CicloPe in via Giorgio Zoli, che ha dei grossi problemi in prossimità dell’uscita di emergenza. Gli allagamenti hanno toccato in minima parte anche la sede del campus di Cesena, che per il 95% è stata risparmiata, nonostante sia in una zona completamente alluvionata. I problemi maggiori sono quelli all’impianto antincendio».

Personale tecnico-amministrativo

Oltre che per gli studenti le misure annunciate dal rettore riguardano anche il personale tecnico-amministrativo e, direttamente, i territori colpiti dall’alluvione. È stata disposta, infatti, almeno fino al 26 maggio, la possibilità di svolgere l’attività lavorativa in regime di smart working o telelavoro. Chi ha subito direttamente le conseguenze delle frane e degli allagamenti potrà avvalersi di un contributo economico, per pagare le bollette e rispondere a spese contingenti. «È stata istituita la banca solidale delle ferie, con la quale il personale che lavora nelle nostre sedi può o potrà cedere ai colleghi in difficoltà una parte delle ferie maturate. Ad oggi sono stati raccolti già più di 500 giorni di ferie, a cui si aggiunge la possibilità di fruire di un credito orario ulteriore di 36 ore da recuperare entro il 30 aprile 2024. Abbiamo inoltre coinvolto un team di quattro docenti che metterà a disposizione dei territori colpiti le competenze scientifiche in diversi ambiti. Ognuno di loro coordina a sua volta un gruppo di esperti a disposizione delle istituzioni pubbliche, sia per supporto immediato che per piani di medio e lungo termini. Il sostegno sarà offerto da Matteo Berti per la gestione delle frane, Alberto Montanari per quella idrica, Giovanni Dinelli che si occuperà della parte legata all’agraria e Alessandra Costanzo di quella relativa alle telecomunicazioni. Continueremo a dare il nostro contributo perché le sofferenze di questi giorni siano attenuate», conclude Molari.

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