Un'Isola delle Rose anche per Blanco

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«Volevo fossi mia, mia, mia, mia, mia, mia, mia come se / Fossi stata tu a aver scelto me / Solo per portarti una notte insieme a me / Sull’Isola delle Rose».

Com’è o come non è, Rimini è sempre di mezzo. Ad esempio: il nuovo singolo di Blanco, uscito lo scorso venerdì 27 gennaio, si intitola “L’Isola delle Rose”. E il riferimento è proprio alla piattaforma costruita e inaugurata nel 1968 al largo della costa nord di Rimini.

Il brano anticipa l’uscita di un nuovo progetto musicale, a due anni da Blu celeste. L’atteso ritorno dell’artista arriva dopo una serie di traguardi raggiunti nell’ultimo anno: 52 dischi di platino, 4 dischi d’oro, oltre 1 miliardo e mezzo di stream sulle piattaforme, un tour di 35 date andato interamente sold out, l’annuncio di due appuntamenti negli stadi previsti quest’estate (4 luglio allo Stadio Olimpico di Roma e 20 luglio a San Siro) e un’impronta già profonda nel panorama musicale nazionale. Blanco sarà inoltre tra gli headliner di One more fest venerdì 23 giugno all’Rcf Arena di Reggio Emilia (Campovolo).

Ma cosa c’entra l’Isola riminese con la musica di Blanco? In realtà la suggestione è un pretesto per parlare d’amore: amore come isola felice prima del successo. Infatti il brano racconta di una relazione passata tra due persone che si sono allontanate, e si riferisce all’isola felice e incontaminata che rappresentava il rapporto tra Blanco e la sua ex.

L’Isola delle Rose

L’Isola delle Rose, autoproclamatasi repubblica indipendente il 1° maggio 1968, era una palafitta di 400 mq costruita su un’ossatura di tubi d’acciaio e posizionata in mare, a 11,5 chilometri al largo della costa tra Rimini e Bellaria-Igea Marina, 500 metri fuori dalle acque territoriali.

Ideata da Giorgio Rosa, ingegnere bolognese, l’obiettivo della micronazione era quella di creare uno Stato in grado di autofinanziarsi attraverso i ristoranti e i negozi di souvenir, che avrebbe avuto l’opportunità di rilasciare documenti d’identità e passaporti. Dopo documentari, opere teatrali, articoli di giornale, la storia è stata ripresa nel novembre 2020 da un film prodotto da Netflix, con la regia di Sydney Sibilia e la partecipazione dell’attore Elio Germano. La pellicola naturalmente si prende numerose licenze su come andarono le cose.

La vera storia dell’Isola, con la prefazione del figlio dell’ingegner Rosa, Lorenzo, è raccontata nel libro del giornalista riminese Giuseppe Musilli, Isola delle Rose (Interno 4 editore, Rimini, 2021). In 190 pagine tutta la vita dello Stato indipendente viene ripercorsa dando voce ai protagonisti dell’impresa, rintracciati in lunghi mesi di ricerche. Accompagnano il testo le illustrazioni, decine di fotografie, la rassegna stampa dell’epoca e la riproduzione di memorabilia e materiali originali.

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