Turismo. In luglio la Riviera accusa un calo. Bene gli arrivi degli stranieri

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Tiene il turismo a luglio in Emilia-Romagna, grazie soprattutto al grande ritorno degli stranieri che scelgono tutte le mete turistiche regionali – mare, montagna, terme e città d’arte – facendo registrare un +10,3% per gli arrivi e un +9,2% per le presenze sul 2022. E un aumento dei turisti tedeschi pari al +7% per quanto riguarda gli arrivi e al +6,9% per i pernottamenti. Unica flessione interessa invece i turisti italiani alle prese con gli effetti della difficile congiuntura economica: -5,8% arrivi e -5,6% presenze. Questa, in sintesi, la fotografia dell’andamento turistico in Emilia-Romagna secondo i dati provvisori Istat elaborati dall’Ufficio statistica regionale.

Esaminando le province romagnole, a Forlì-Cesena si è registrato l'arrivo di circa 686.000 turisti, con un calo del 2% di arrivi e dell'1,7% di presenze sul 2022. Forlì ha registrato oltre 58.000 turisti in arrivo, +10,3% sul 2022 e +21,2% di presenze, e Cesena 45.600 turisti, rispettivamente +2,1% e +3,3%. Sono arrivati in 906.000 in provincia di Ravenna, con un calo degli arrivi del -2%, mentre i pernottamenti sono scesi del -2,4%, il tutto dovuto in particolare all'alluvione. A Ravenna città i turisti sono stati circa 363.000, come nel 2022 e +1,2% i pernottamenti. Quanto alla provincia di Rimini ecco 2,127 milioni di turisti, +2,8% di arrivi rispetto al 2022 e -0,3% di pernottamenti. In città sono stati un milione e 63.000, +8,1% gli arrivi e +2,5% i pernottamenti.

“La lettura dei dati di luglio conferma sostanzialmente quanto osservato nei primi mesi della stagione estiva- commenta l’assessore regionale a Turismo, Commercio e Infrastrutture, Andrea Corsini-. Da una parte l’ottimo risultato dei turisti stranieri trainato anche dalla promozione realizzata da Regione, attraverso Apt Servizi, ed Enit dopo l’alluvione e indirizzata in particolare al mercato tedesco. Dall’altra parte la grande difficoltà delle famiglie italiane a concedersi un periodo di vacanza strette tra gli effetti dell’inflazione e il rialzo dei prezzi”. 

“Il turismo quest’anno ha sofferto molto per l’alluvione e le sue conseguenze- prosegue Corsini-,   ma sono senza dubbio le minori possibilità degli italiani che hanno pesato soprattutto sui numeri di giugno e luglio.  E un’altra considerazione che possiamo trarre- sottolinea l’assessore- è che il sistema turistico regionale è ben strutturato e gode ancora di buona salute. Per questo abbiamo bisogno di rafforzarlo restituendo innanzitutto ai territori colpiti dall’alluvione le infrastrutture lesionate e agli imprenditori, ai lavoratori e alle loro famiglie i giusti indennizzi, così come promesso dal Governo. Aspettiamo quindi la fine dell’estate per trarre le conclusioni- chiude Corsini- anche se le prospettive al momento sono buone”. 

In particolare, a luglio, si registra una diminuzione degli arrivi del -1,1% e delle presenze del -1,6% rispetto allo stesso mese del 2022. Un calo molto minore rispetto a quanto osservato a giugno (rispettivamente del -5% e -4,6%) e maggio (-11,9% e -6,1%), mesi che hanno risentito ovviamente degli effetti dell’alluvione e delle sue conseguenze sul territorio.  La flessione di luglio, come detto, ha riguardato esclusivamente i turisti italiani, i cui arrivi sono scesi del -5,8% e le presenze del -5,6% (rispetto allo stesso mese del 2022), mentre gli stranieri con rispettivamente +10,3% e +9,2%, hanno segnato in modo positivo l’andamento del mese.

Per quanto riguarda la Riviera, a fronte di un calo complessivo del -3,8% (arrivi e presenze), svetta positivamente il dato degli stranieri (+7,2% gli arrivi e +6,2% le presenze), mentre gli italiani scendono rispettivamente del -7,3% per ciò che riguarda gli arrivi e del -7,1% per le presenze. Complessivamente, in regione, nei primi sette mesi dell’anno, gli arrivi si attestano a un +6,6%, mentre le presenze a +2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’incremento maggiore da gennaio a luglio riguarda dunque i turisti stranieri+21,5% gli arrivi e +14% i pernottamenti, a fronte di una crescita per gli italiani del +1,8% degli arrivi e una diminuzione del -1,6% delle presenze.

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