Tre Monti Imola, crescono i contrasti in vista della scelta finale

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In attesa di conoscere il futuro della discarica Tre Monti la politica imolese porta il caso in commissione e in aula. A oggi, quindi, tutto sembra fermo, o quasi. Anche se non arrivano nuovi rifiuti, quelli presenti continuano a produrre gas e, in ogni caso, il Conami e l’ente gestore Herambiente attendono la decisione della Presidenza del Consiglio dei ministri che metterà l’ultima parola sul travagliato capitolo del terzo lotto.

È proprio in questa fase che Hera e Conami stanno gestendo alcune «partite transitorie prima di mettere mano al contratto di affitto» di ramo d’azienda con alcuni provvedimenti, ha detto il direttore di Servizi tecnici di Conami Stefano Mosconi. Se ne è parlato durante la presentazione del bilancio consuntivo del Conami avvenuta martedì in commissione Bilancio, su cui il Consiglio esprimerà un parere, ma alla consigliera del gruppo misto Rebecca Chiarini il chiarimento non è bastato: «È un tema che va trattato in modo più approfondito, lo ribadirò in aula».

I possibili provvedimenti

È stata la consigliera della lista Cappello Marinella Vella a chiedere precisazioni sull’attività del settore Igiene ambientale riguardo alla discarica. Il bilancio ripercorre gli ultimi atti della vicenda. Il riavvio cioè della conferenza di servizi da parte della Regione a fine 2019 sul terzo lotto che, confermato il parere contrario della Soprintendenza, ha rinviato la decisione alla Presidenza del Consiglio. «Il protrarsi dell’attività ha imposto di definire nel 2021 alcuni aspetti contrattuali e la necessità di confrontarsi su alcuni aspetti inerenti alla discarica. Il lavoro ha consentito al Cda di prendere provvedimenti che si potessero condividere con Hera e quindi deliberare per renderli operativi», si legge. Cosa sia cambiato nel contratto e quali provvedimenti siano stati presi lo ha spiegato Mosconi.

Partite transitorie

«Poiché la discarica è ferma bisogna capire se i contratti attuali contemplino la situazione che potrà derivare dal responso della Presidenza o se invece andranno modificati. Con tutta probabilità dovremo metterci mano – ha risposto Mosconi, non soddisfacendo i dubbi in merito a quali provvedimenti siano stati presi nel frattempo e cosa sia cambiato nel rapporto tra Conami e Hera –. Per ora le modifiche al contratto di affitto sono sospese fino al responso. Però ci sono delle partite transitorie che vanno comunque gestite. Anche se la discarica è ferma ci sono impianti con costi di gestione, come i nasi elettronici, o che funzionano, come per l’estrazione del biogas. Erano disciplinati da rapporti contrattuali che andavano adeguati. La soluzione definitiva però arriverà solo con il responso, e allora si interverrà sul contratto di affitto».

Opposizione

La precisazione non ha soddisfatto Rebecca Chiarini: «La risposta non ha chiarito come siano stati modificati questi rapporti. Inoltre, ho notato che tra i debiti verso Hera non risulta più in evidenza l’importo per la gestione della discarica, come avveniva prima. Nello scorso bilancio c’era la voce di 1.529.000 euro quale contropartita per il trasferimento a Hera per la gestione post mortem. Nel nuovo bilancio questo debito non è più distinto, come se la questione fosse archiviata». La conferma di Mosconi, «poiché era una parte esigibile che è stata pagata», non è stata sufficiente per Chiarini: «È un nodo importante che va sciolto in modo ponderato».

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