Torna il "Ravenna jazz festival" alla 40ma edizione e fa scuola

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Con l’evento dedicato agli studenti delle scuole ravennati Pazzi di jazz, comincia stasera dalle 21 al teatro Alighieri la 50ª edizione di Ravenna jazz. Da dieci anni la storica rassegna ravennate dedica attenzione alla diffusione del jazz nelle scuole, organizzando quattro mesi di incontri e laboratori, che culminano con lo spettacolo finale, che vedrà oltre 200 studenti sul palco, divisi in varie formazioni. Quest’anno i ragazzi hanno lavorato sulle composizioni del contrabbassista americano Charles Mingus, e l’evento finale si intitola “Tonight at noon”. Insieme a loro sul palco il compositore e direttore d’orchestra Tommaso Vittorini, presente dalla prima edizione come il beatboxer Alien Dee, mentre è più recente l’impegno del trombonista Mauro Ottolini, ed è una novità del 2023 il sassofonista Mauro Negri. Ingresso gratuito.

Venerdì 5 maggio alle 21.30 comincia dal Mama’s il tour di Ravenna jazz nei club cittadini, con il concerto di Alessandro Scala. Il sassofonista ravennate da qualche anno è una presenza fissa del festival, questa volta con un quintetto che vede ospiti la pianista Francesca Tandoi e il trombettista Giovanni Amato. Affermatosi a livello nazionale muovendosi sul terreno del nu jazz e del funk, Scala guida diverse formazioni, spesso con ospiti prestigiosi, in particolare i ricorrenti Flavio Boltro, Rosalia De Souza e Fabrizio Bosso. Biglietti a 15 euro.

Sabato 6 si torna al teatro Alighieri per “Io in blues”, il tour che Irene Grandi sta portando da tempo con successo in giro per l’Italia. In questo set, recentemente diventato anche un disco, la cantante fiorentina rilegge in chiave blues i suoi successi e gli standard del passato.

La giornata di domenica 7 è occupata dal workshop di tromba con Flavio Boltro, mentre in serata al Cisim di Lido Adriano arrivano i Fatalists, gruppo guidato dal cantautore australiano Hugo Race. Dopo essere stato negli anni Ottanta al fianco di Nick Cave nei Bad Seeds, Race da qualche anno ha fatto dell’Italia la sua base, pur continuando a girare il mondo, e i suoi Fatalists hanno una forte componente romagnola.

Lunedì 8 al teatro Socjale di Piangipane arriva il trio della giovane star della chitarra jazz Matteo Mancuso, che ha già ottenuto la stima di grandissimi dello strumento, e elaborato una personale tecnica senza plettro di fingerpicking.

La seconda star internazionale in arrivo è la cantante peruviana Susana Baca, sempre al Socjale il 9 maggio con una numerosa band. Scoperta negli anni Novanta da David Byrne, Baca è la voce più emozionante e profonda della tradizione afro-peruviana.

Totalmente diversi sono i Neue Grafik, ensemble multietnico di base a Londra, che saranno al Cisim il 10 maggio; incarnano il suono più moderno e contaminato delle periferie delle metropoli europee.

Giovedì 11 maggio, dopo il workshop con la cantante Maria Pia De Vito in giornata, alle 22 al Bronson il nuovo interessante e originale progetto del sassofonista Francesco Bearzatti, che si dedica alle musiche dei Led Zeppelin in chiave jazz, col trio Post Atomic Zep.

Si torna al Socjale venerdì 12 per l’omaggio di Daniele Sepe alle musiche dei primi film di Totò, quelle più jazz. In “Sepè le Mokò” il sassofonista e flautista partenopeo torna a lavorare sui film di Totò, come aveva fatto trent’anni fa, ma stavolta si concentra sulle colonne sonore dal 1957 al 1962, firmate da grandi compositori jazz, e mai adeguatamente valorizzate.

La chiusura è sabato 13 maggio con un’altra numerosa formazione, come per l’apertura. Stavolta sono tutti professionisti: l’Italian Jazz Orchestra di Fabio Petretti, insieme a Maria Pia De Vito e Flavio Boltro, in “Love me or leave me”, omaggio a Nina Simone.

www.ravennajazz.it

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