Tomas Leardini a Coriano con "L'uomo palloncino"

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Continua la stagione del teatro Corte di Coriano che questa sera alle 21.15 accoglierà l’attore riminese Tomas Leardini nello spettacolo “L’uomo palloncino”, scritto e diretto da Giulia Lombezzi. Questa è la storia di Emile, e di come l’animazione cambiò la sua vita. È un concentrato di tutti i geniali paradossi che popolano l’universo del miniclub, un sorridente inferno alla “Full metal jacket” in cui la voce del protagonista/narratore Emile è come una disperata, tragicomica lettera dal fronte. “L’uomo palloncino” è un breve studio «sulla crudeltà degli adulti, sul sadismo dei bambini e sugli effetti della babydance sulla psiche umana».

Tomas, da dove nasce questo spettacolo?

«L’allestimento è nato nel 2018 quando ha vinto il bando Theatrical Mass e l’abbiamo presentato in stagione a Milano per una settimana. Dopo questi anni di stop abbiamo deciso di riprenderlo soprattutto perché penso che per la Romagna questo spettacolo sia perfetto. L’autrice mi ha scelto anche perché sono romagnolo e incarno alla perfezione la figura dell’animatore turistico. Giulia ha deciso di scrivere questo testo dopo aver lavorato in un villaggio turistico francese (da qui derivano molti riferimenti oltralpe come il nome del protagonista): un’esperienza che ha definito divertente ma anche traumatica allo stesso tempo per via delle dinamiche assurde che talvolta si creano. Viene fuori quel lato sadico dei bambini che emerge quando si accaniscono contro il malcapitato animatore. Così ha dipinto un universo ricco di citazioni cinematografiche che vanno da “It” a “Full metal jacket” cadenzato da un bel ritmo scenico».

Sul palco realizza una coinvolgente prova d’attore.

«Sì, in un’ora di monologo do veramente tanto e mi “distruggo” ma è giusto così, è necessaria la distruzione dell’attore per dare vita al personaggio! Lo spettacolo piace molto anche ai bambini che si divertono a osservarne le dinamiche».

Il 23 aprile sarà in scena anche al teatro Pazzini di Verucchio con i Trejolie (insieme a Marcello Mocchi e Daniele Pitari), vincitori di “Italia’s got talent” nel 2017, nel nuovo “Illogical show. Il meglio del peggio”.

«Sì è il sequel del primo “Illogical show” che contiene alcuni nostri sketch presentati senza un filo narrativo o un ordine cronologico, ma posti uno accanto all’altro come in un quadro impressionista».

La sua formazione è iniziata in Romagna (con Alcantara, Città Teatro, Atti Matti) per poi proseguire alla Paolo Grassi di Milano dove sono iniziate numerose esperienze. Cosa c’è tra i suoi progetti futuri?

«Vivo tra Milano e Santarcangelo ma ho sempre la Romagna nel cuore e sto pensando di dedicarle un lavoro teatrale. Mi affascinano molto la poesia di Baldini, di Pedretti e il mondo del dialetto romagnolo. In Romagna c’è qualcosa di unico, a volte ti soffermi a guardare qualcosa di oggettivamente sbagliato ma è così meravigliosamente sbagliato che va bene così».

Info: 329 9461660

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