Tennis, la rinascita di Dalla Valle

Enrico Dalla Valle guarda solo avanti e fa bene, sull’onda di due titoli Itf vinti consecutivamente, prima nel 25.000 dollari di casa al Queen’s, poi a Celje in Slovenia. Per il 25enne ravennate, da qualche mese cattolichino de facto, visto che si allena alla Galimberti Academy e vice anche nella Regina, arrivare fin qui non è stato facile: due anni di carriera persi di netto per problemi alle anche e tanti piccoli acciacchi che ne hanno condizionato la carriera.

«Sono così contento di quello che mi sta capitando - dice il ravennate - ma non è stato facile, anche quest’anno ho avuto molti problemi prima di giocare, mi sono dovuto fermare un paio di mesi per una periostite al gomito, poi ho iniziato a carburare. Vincere a Cattolica è stato bello, una grande emozione perché vincere a casa, davanti alla famiglia, gli amici, il team ti dà grande fiducia. Ho sempre pensato di avere questo tipo di risultati nelle corde, però ora che sono arrivati sono molto contento. Dico la verità: dopo aver vinto a Cattolica sono stato molto vicino a dare forfait in Slovenia, poi il mio team mi ha chiesto di andare, di battere il ferro finchè è caldo e sono andato a Celje con molta umiltà. È stato diverso rispetto a giocare in casa, ma c’era l’idea di continuare a giocare su quella strada e sono felice di aver vinto. Dopo tutto quello che mi è successo, vincere due tornei di fila è tanta roba».

Il lunghissimo calvario

Già, quello che è successo, lo racconta Enrico per capire l’impresa che ha compiuto questo ragazzo dopo anni di vicissitudini e di guai fisici difficili da credere. «Prima ho avuto problemi al gomito abbastanza seri, ma li ho risolti, anche se ho perso mesi. Poi ho iniziato ad avvertire dolori molto forti all’anca destra dal 2020 all’inizio del 2021, un dolore intenso che mi debilitava molto, ho provato ad andare avanti ugualmente ma era impossibile, poi dopo vari esami è venuto fuori che avevo un grave problema all’anca che necessitava di un’operazione immediata. La sera stessa in cui sono stato operato ho avuto un’emorragia interna, sono stato in terapia intensiva due giorni. Li ho capito tante cose, è stata un’esperienza di quelle cose che ti mostrano aspetti della vita che non avevi mai considerato. Questo problema mi ha fatto perdere altri mesi, senza considerare che ho dovuto affrontare un altro intervento per togliere una palla di sangue sopra la vescica».

Finita qui? Macchè. «Ho deciso di andare ad allenarmi a Torino, a dicembre stavo facendo degli scatti con i pesi quando ho sentito una fitta fortissima all’anca sinistra, ho capito subito che mi ero rotto anche quella, nuova operazione a febbraio 2022. Quindi ho ripreso dopo due anni esatti senza tennis».

Voglia di rinascere

Lo scorso anno è stato molto difficile, poi ho scelto di avvicinarmi a casa, alla mia famiglia, alla mia fidanzata e ho trovato una bella opportunità all’Accademia di Giorgio Galimberti a Cattolica. Qui mi trovo molto bene, si fa tanto lavoro e di qualità, dopo essermi fermato due anni non è stato facile rientrare, è stato pesante, c’è voluto tempo, queste sono state le prime settimane in cui ho potuto esprimere un livello che conosco».

Ora dopo due successi di fila si apre una programmazione mista tra Challenger Atp e Itf. «Grazie alla Federazione giocherò con una wild-card il Challenger di Milano. L’idea è giocare al livello più alto possibile, nel 2019 ero pronto per fare il salto, ora devo essere consapevole del nuovo percorso: ho perso due, tre anni, dovrò essere bravo a gestire la programmazione tra Challenger e 25.000 dollari».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui