Start. Autisti no green pass e malattie: le corse saltano ancora

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A quasi tre settimane dall’entrata in vigore dell’obbligo del green pass sui luoghi di lavoro, rimane complicata la situazione del trasporto pubblico in Romagna. «Nel bacino di Forlì-Cesena riusciamo con difficoltà a completare le corse – spiega Roberto Sacchetti, presidente di Start Romagna –, in quello di Ravenna restiamo sotto al 90% mentre in quello di Rimini poco sopra. Ravenna e Rimini sono evidentemente le aree più critiche. Per alleviare in qualche modo i disagi, ricordiamo che online, sul sito di Start Romagna, è possibile conoscere in tempo reale le capienze, i movimenti dei bus e il giorno precedente le corse non garantite. In accordo con l’Agenzia per la mobilità privilegiamo scuole e lavoro».

E «non dimentichiamoci che già uno sforzo importante era stato fatto per coprire la riduzione di capacità dei mezzi che continuano a viaggiare con una capienza massima all’80% – ricorda –, sforzo che ha visto il coinvolgimento dei vettori privati».

10-15% di assenze


Sul versante della protesta contro la certificazione, «notiamo una flessione nei dipendenti no green pass, cui vanno aggiunti numeri altrettanto importanti di assenze per malattia – aggiunge Sacchetti –. Restiamo su 10-15% di assenze complessive mediamente ogni giorno in Romagna, a fronte di oltre 700 autisti. Non parlerei però di assestamento perché il nostro auspicio è che questi numeri siano destinati a scendere».

Impossibile stabilire chi stia procedendo con i tamponi e chi abbia deciso di vaccinarsi, perché «è un tema delicato sotto l’aspetto della privacy e non siamo tenuti a conoscere le singole posizioni, ma solo che siano nell’ambito previsto dalle leggi – osserva –. Se la scadenza dell’obbligo del green pass sarà prorogata di altri sei mesi, riteniamo che tante posizioni saranno riviste. É un auspicio, nell’interesse delle comunità».

E per rispondere alla richiesta di un servizio tamponi convenzionato in azienda, «abbiamo sentito con varie strutture romagnole, ma in un contesto di tale evoluzione non è facile arrivare a definire una convenzione perché si tratta di imprese che operano in una logica di mercato e al momento c’è una richiesta fortissima – continua –. Abbiamo un numero di lavoratori interessati, importante per il nostro servizio, ma non così appetibile anche per la frammentazione in molte sedi. Infine, non possiamo, per legge, assumerci dei costi in questo senso».

45 nuove assunzioni


Ampliando l’orizzonte, «l’autista è un mestiere da cui i nostri giovani non si fanno attrarre – commenta il presidente di Start Romagna –. Abbiamo messo in campo e investito sul progetto Scuderia Start che è guardato con favore dal sistema nazionale, tutto alle prese con l’emergenza autisti. Contiamo di poter da tale progetto formare, entro la primavera, almeno 45 nuovi autisti».

E «attualmente abbiamo oltre cento candidature con i requisiti richiesti – anticipa –, che si avvieranno al percorso di formazione che prevede il nostro sostegno economico nel conseguire la patente».

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