“Spiagge.it”, due trentenni di Rimini conquistano l'Italia

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Sono amici dalle scuole medie, Niccolò e Andrea. Poi strade diverse alle superiori e all’università, senza mai tagliare il filo robusto dell’amicizia. Quindi i lavoretti estivi, in spiaggia, uno ad aprire e chiudere gli ombrelloni, l’altro a noleggiare i pedalò. A due poco più che ventenni non ci vuole molto a capire che in un mondo globale in cui tutto si prenota e si acquista con un colpo di clic, la cartelletta dove il bagnino scrive nomi e date con la matita è preistoria e forse c’è margine per creare qualcosa di nuovo. Ecco allora che Niccolò Para e Andrea Menghi, due amici riminesi oggi trentenni creano spiagge.it, sito, app, startup che ha uffici a Rimini, una cinquantina di dipendenti, più di 1.200 stabilimenti balneari partner sparsi in tutta Italia, 700 dei quali si affidano alla app per commercializzare e quindi gestire le prenotazioni (200mila il picco toccato nel 2021) e un fatturato nell’ordine di milioni di euro, tanto da acquistare spazi pubblicitari sulle reti Mediaset.

“Andiamo a prenotare”

Tutto nasce da una sorella minore di spiagge.it, una prima versione che si chiama yourbeach. «Io e Andrea ci conosciamo dai tempi delle scuole medie - racconta Niccolò Para - poi ho continuato con il liceo economico e commerciale, lui lo scientifico, quindi l’università. Andrea era impegnato nel campo della programmazione e si deve a lui nel 2013 la nascita di yourbeach. Lavorava in uno stabilimento balneare e avevano un programma per gestire le prenotazioni di derivazione alberghiera e non andava bene per niente».

Il passo successivo pare scontato. «Nasce l’idea di creare uno strumento ad hoc per la spiaggia, yourbeach appunto, utile per gestire lo stabilimento e anche commercializzarlo».

Quando si crea il binomio Niccolò e Andrea?

«Nel 2014. Ci vediamo in spiaggia, lui lavora al Bagno 26 io noleggio i pedalò al 27. Parliamo, ci confrontiamo, creare una srl costa praticamente nulla, non ci mancano le idee per impegnarci sul web sempre nel campo gestionale. L’anno dopo la Coop Bagnini di Rimini cerca uno strumento che coniughi gestione e commercializzazione e partiamo con una ventina di stabilimenti».

Intanto il mondo balneare cambia, i turisti iniziano a prenotare l’ombrellone da casa, l’app vera e propria nasce nel 2019, ma già da un paio di anni prima le prenotazioni segnano numeri in crescita e oltre a Niccolò e Andrea c’è bisogno di assumere due o tre persone per stare dietro a tutto.

L’anno della svolta è il 2020, dopo la pandemia. «Le spiagge aprono e le prenotazioni fanno boom, per stare dietro a tutto lavoriamo venti ore al giorno, da 100 stabilimenti gestiti passiamo a 250, alla fine dei tre mesi estivi contiamo 80mila prenotazioni».

“Stessa spiaggia stesso mare”

A parte il fatto che portali per le prenotazioni alberghiere già esistono, perché avete puntato proprio sulla battigia? «Noi siamo convinti che la vacanza parta dalla spiaggia, con l’hotel un turista sceglie dove dormire, con lo stabilimento dove passare la sua giornata, quando prenota cerca i servizi a lui più affini. Faccio un esempio: è inutile alloggiare in un albergo che accoglie gli animali se poi il bagnino davanti non li vuole. La spiaggia è il punto di partenza, poi viene il resto».

Il passaggio da yourbeach a spiagge.it come è avvenuto?

«Ci siamo trovati davanti a un bivio: andare in banca a chiedere risorse, oppure trovare finanziatori. Grazie a tre amici che sono entrati nella società è nata spiagge.it. Ora abbiamo un ufficio a Rimini, una cinquantina di persone che lavorano con noi, 1.200 stabilimenti balneari partner, 700 dei quali possono essere prenotati tramite spiagge.it. Sono distribuiti in tutta Italia e rappresentano il 17 per cento dell’offerta. Nel mezzo ci sono anche laghi e piscine. Nel 2021 abbiamo chiuso con 200mila prenotazioni. Si tenga conto che il nostro competitor è il tabellone in cartone in cui il bagnino con la matita segna il nome dei clienti, la data di arrivo e quella di partenza».

Come si dice in questi casi: progetti futuri?

«Portare spiagge.it all’estero. E offrire qualcosa in più, come le escursioni in barca, altri servizi oltre all’ombrellone».

Lei e Andrea potete essere definiti trentenni di successo, come vi sentite negli abiti di giovani che possono anche attirare un filo di invidia nei coetanei?

«Dico solo che siamo partiti dalla cucina di casa mia e adesso lavoriamo non meno di 15 ore al giorno».

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