Sintini: "Io e Vialli, amici da uno sguardo"
“Quando la vita colpisce, i perdenti rispondono: perché io? I vincenti rispondono: mettimi alla prova!”. È questo l’aforisma con cui Gianluca Vialli apriva il capitolo del suo libro (“Goals. 98 storie + 1 per vincere le sfide più difficili”, uscito nel 2019) dedicato a un altro grande campione, l’ex pallavolista Giacomo “Jack” Sintini, originario di Villanova di Bagnacavallo. I due sportivi, oltre ai tanti successi in carriera, hanno condiviso le difficoltà della lotta contro il cancro. Fu proprio la vittoria di Sintini nella dura battaglia col linfoma – anch’essa immortalata nel libro biografico “Forza e Coraggio” – a colpire Vialli, al punto di volerlo tra le storie più importanti del suo testo. Due volumi grazie ai quali, forse nemmeno troppo per caso, entrambi i protagonisti si sono conosciuti. «Quel giorno ci siamo subito guardati per qualche secondo, ma con gli occhi ci siamo detti tante cose – racconta Jack Sintini –, una sorta di feeling istantaneo e rispetto reciproco. Entrambi sapevamo bene cosa volesse dire affrontare una malattia. Eravamo ad un convegno all’Università di Parma, dove ognuno raccontava della propria esperienza come sportivo. Da quel giorno è nata un’amicizia spontanea e genuina. Io credo che a lui abbia fatto bene leggere il mio libro, esattamente come a me scriverlo, e sarò sempre onorato di potergli essere stato d’aiuto nel raccontare le sfide da vincere fuori dal campo». Sintini, peraltro, solamente due anni dopo la diagnosi della malattia riuscì a vincere il tricolore con la squadra di Trento. Un successo entrato nella storia e una storia che lo stesso Vialli ha voluto fare sua, per andare avanti e continuare a vincere, proprio come accaduto nel luglio 2021. «Non posso dimenticare quel messaggio: “Siamo campioni” – ricorda Sintini – che mi ha mandato nell’immediatezza. Ma è tutta la storia che ancora oggi mi fa sorridere. Pochi giorni prima dell’avvio degli Europei gli avevo scritto per augurargli il meglio. Mi aveva risposto felice ed euforico e poi, nella nostra conversazione su whatsapp, per ogni vittoria dell’Italia mi mandava il countdown: “Grazie Jack, meno 7”, e poi “meno 6”…“meno 2”, “meno 1”. E quel “siamo campioni” che ha concluso il nostro rito portafortuna. Così voglio ricordare Gianluca, felice e attaccato alla vita, fiero di esserlo e di combattere perché così fosse». La loro amicizia negli anni è continuata, così come lo è stato il conforto. «Ci siamo sentiti al telefono poco prima dell’autunno – prosegue il campione di pallavolo – e abbiamo parlato un po' di tutto. Gli ho scritto poco più di due settimane fa, prima che annunciasse la pausa dalla Nazionale. Per chi ci è passato il messaggio è ancora più forte. Tutti noi abbiamo sperato che potesse uscirne da vincitore. Mi mancherà, lo so, come mi mancheranno la gentilezza, l’educazione e la sensibilità che lo caratterizzavano». Tuttavia è lo stesso Giacomo Sintini, che oggi ha 43 anni e svolge la professione di manager aziendale, a ricordare come da un’odissea possa scaturire anche qualcosa di buono. Ed è così che è nata l’omonima associazione che si occupa di raccogliere fondi per la ricerca medica contro leucemie, linfomi e mieloma, finanziare progetti ospedalieri in ambito oncologico e orientare telefonicamente i pazienti, dal momento in cui ricevono la diagnosi alla scelta del professionista di riferimento. «Con l’associazione ho semplicemente cercato di trasformare un forte senso di gratitudine verso medici, infermieri e volontari che dedicano la loro vita a chi deve superare momenti difficili – spiega Sintini –. Io sono stato molto fortunato ad avere una seconda possibilità e vorrei fare di tutto perché il maggior numero di persone possa averne una. Lo sport, soprattutto per la disciplina e la costanza nei sacrifici acquisiti, mi è stato molto d’aiuto, così come lo è stato scrivere nel libro tutta la mia storia. Sapere che la mia testimonianza potrà essere di conforto a chi sta affrontando la malattia e per chi è loro vicino, è un’altra piccola vittoria».