Siccità, nuovo invaso: Modigliana e Tredozio mai più a secco

«La realizzazione di un invaso in adiacenza all’asta fluviale rappresenta la soluzione più rapida ma, allo stesso tempo, deve affiancarsi all’avvio della progettazione di un bacino in grado di raccogliere le acque di superficie. E’ necessario partire con i progetti e con la richiesta delle autorizzazioni per avere un invaso, così come indicato dalle analisi di studio, capace di una potenzialità di circa 300mila metri cubi d’acqua in grado di dare in prospettiva autonomia e sicurezza all’uso potabile a servizio della comunità di Modigliana e Tredozio». Così il sindaco di Modigliana, Jader Dardi, proprio in un momento di forte crisi dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico, fa emergere le necessità del territorio alla luce degli incontri svolti con Romagna Acque, la quale, come noto, vuole inserire nel piano investimenti di Atersir la realizzazione di un nuovo invaso proprio nella valle del Tramazzo.

«A fronte della grave situazione di carenza idrica vissuta cinque anni fa a Modigliana, quando l’intero abitato rimase senza acqua, abbiamo chiesto a Romagna Acque di progettare un nuovo bacino per la raccolta di acqua ad uso potabile, in grado di fronteggiare anche le più gravi situazioni di emergenza idrica e realizzabile nel breve periodo senza dovere attendere anni per vederne la realizzazione».

La società Romagna Acque, incaricata di ricercare le possibili soluzioni, ha predisposto uno studio approfondito sull’intero territorio della Val Tramazzo allo scopo di individuare i siti idonei e per dare in grado di risposte ai comuni di Modigliana e Tredozio, uniti dalla stessa rete acquedottistica e dalle stesse fonti di approvvigionamento.

«Nell’ultimo incontro è emersa la consapevolezza della gravità della situazione che abbiamo di fronte e la necessità di procedere celermente nella direzione di avviare le procedure di individuazione del sito, per la progettazione definitiva e l’avvio dell’iter per la realizzazione – prosegue il primo cittadino –. Delle 10 aree di intervento selezionate, la realizzazione di un invaso in adiacenza all’asta fluviale rappresenta la soluzione più rapida. Abbiamo la necessità di procedere in tempi brevi in quanto si tratta di interventi che per essere realizzati richiedono tempo e hanno necessità di una progettazione dettagliata e delle autorizzazioni ambientali – conclude Dardi –. I lavori già avviati da Romagna Acque per integrare le portate delle sorgenti a favore dell’acquedotto che unisce i due comuni (1 milione 500mila euro), sono molto importanti per garantire l’approvvigionamento idrico nel breve periodo ma stiamo, purtroppo, affrontando un aggravamento della situazione idrica che ci costringe ad accelerare i tempi di decisione e attuazione. Per questo riteniamo necessario procedere urgentemente verso la realizzazione di un invaso a lato dell’asta fluviale».

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