"Si fest 2023": la fotografia come rivelazione per la comunità

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Volendo andare oltre i muri dello sguardo e della marginalità, efficientemente rappresentati dalla grafica a cannocchiale del manifesto, Testimone oculare è il titolo della 32ª del Si fest, festival di fotografia in svolgimento dall’8 al 10 settembre, con apertura delle mostre anche nei weekend 16-17 e 23-24 settembre, e la riconfermata direzione artistica di Alex Majoli.

L’articolata manifestazione, sempre attesa come uno dei principali appuntamenti della stagione fotografica nazionale, è stata presentata alla Pescheria Vecchia a stampa e pubblico, con l’intento, ha sottolineato Majoli in collegamento da Amsterdam, di mostrare come la fotografia sia strumento di educazione all’immagine.

L’evento avrà quindi ancora al centro la collaborazione, illustrata dalla dirigente Catia Valzania, con l’Istituto comprensivo Giulio Cesare che ospiterà, nelle due sedi della scuola primaria e secondaria, le mostre in programma (ciascuna associata a una materia diversa) insieme alle mostre-laboratorio della visione, attuate durante l’anno scolastico, ed entrate a far parte anche dei programmi d’esame.

Con la conferma dell’apporto direttivo di Majoli, ha sottolineato il sindaco Filippo Giovannini, si è voluto dare spazio a una proposta di grande impegno sociale e politico, che mette ancora la fotografia al centro dei progetti culturali, tramite l’impegno del settore cultura del Comune di Savignano nella figura della direttrice Maria Grazia Baraghini.

L’obiettivo è fare della fotografia un’arte persuasiva e inclusiva, come con il progetto al centro di questa edizione del festival: l’iniziativa tuttora in corso (le relative mostre si potranno vedere all’ex Consorzio di bonifica), che, grazie alla collaborazione della direttrice dell’istituto carcerario Carmela De Lorenzo, si sta attuando alla Casa circondariale di Forlì e vede impegnati quattro fotografi professionisti (Arianna Arcara, Cristina De Middel, Lorenzo Vitturi, Marco Zanella) in collaborazione con sei persone detenute.

Insieme documentano ciò che ciascuna di loro desidera vedere, o rivedere, del mondo esterno. Gli esiti sono sei ricerche che varcano i confini del carcere, sei reportage progettati e sviluppati alla pari dai fotografi e dalle persone detenute.

Isa Perazzini, presidente di Savignano Immagini, ha ricordato il rapporto fondamentale rappresentato per Savignano dalla costante presenza dell’opera del figlio Marco Pesaresi, ora esposta fino al 24 settembre nelle due sedi di Rimini e Savignano nella mostra “Rimini revisited. Oltre il mare”.

Tra gli autori delle mostre in programma: Jacky Connolly, Jim Naughten, Olivia Arthur, Karolina Wojtas, Angelo Vignali, Larry Sultan, Mike Mandel, Alec Soth, Myriam Boulos, Marvel Harris.

«Un festival “testimone oculare” – ha affermato Mario Beltrambini, vicepresidente di Savignano Immagini – di tanti anni di fotografia in Italia e della memoria storica e culturale del Paese. Un’opportunità unica quindi, tramite le sue raccolte, per riflettere sul passato e per immaginare il futuro della fotografia».

«La fotografia e tutte le arti in generale devono interessarsi della società» chiude Alex Majoli: «Le fotografie non possono solo essere reliquie e intrattenimento nei musei o nei festival, devono partecipare al rivelarsi della nostra collettività».

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