Sequestrati mille chili di tonno rosso pregiato a Castel San Pietro: tutto il prodotto andrà distrutto VIDEO

Erano detenuti e trasportati a bordo di un furgone, privi dei documenti comprovanti l’origine e la cattura, 25 esemplari di pregiato tonno rosso (Thunnus thynnus), pari a circa 1000 chilogrammi di prodotto.
Sono stati individuati nella notte presso la zona industriale in località Castel San Pietro Terme dai militari della Sezione polizia marittima della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Ravenna, intervenuti d’urgenza a seguito di una segnalazione fatta pervenire dai colleghi militari della Capitaneria di porto di Pescara.
Non è stato facile, ma anche grazie alla collaborazione della Sezione di Polizia Stradale di Bologna e di Modena, i militari sono riusciti dopo alcune ricerche a rintracciare l’automezzo, che si trovava all’interno di un parcheggio pubblico.
I pesci, che sul mercato avrebbero potuto fruttare oltre diecimila euro al trasgressore, erano mancanti del cosiddetto certificato di cattura del tonno rosso, documento previsto dai regolamenti comunitari in materia di pesca e tutela delle risorse biologiche del mare, che deve essere validato dall’Autorità marittima allo sbarco del pescato, ed accompagnare il prodotto in ogni fase della commercializzazione per garantirne la provenienza e la tracciabilità, e nello stesso tempo il rispetto dei limiti massimi di cattura.
Al trasportatore è stata contestata la violazione degli obblighi previsti dalla normativa europea e nazionale relativa a specie ittiche, tra cui il tonno rosso, soggette a piani pluriennali per la gestione della pesca, con applicazione della sanzione pecuniaria pari a 2667 euro, oltre alla sanzione accessoria del sequestro di tutto il prodotto in quanto non tracciabile.
Il pescato, nel frattempo trasferito a Ravenna, è stato subito sottoposto a controllo igienico-sanitario da parte del Servizio Veterinario della locale AUSL, risultando non idoneo al consumo umano a causa delle cattive condizioni di conservazione, senza sufficiente ghiaccio, con gli esemplari a contatto diretto del pianale del furgone, e pertanto l’intero prodotto verrà avviato a distruzione da parte di ditta specializzata, a spese del trasgressore.