Sempre più spazio e opportunità per le imprese al femminile

Ancora tante, troppe barriere da rimuovere. La situazione però sta cambiando. Ed è probabile che, utilizzando tutti gli strumenti finanziari che vengono messi a disposizione, il futuro possa essere donna. Elena Udristioiu è socia fondatrice e direttrice finanziaria di Innova finance. E nella sua impresa il futuro è già arrivato: «Nel nostro team il 60 per cento del personale è femminile e il 40 maschile - spiega la dirigente dell’azienda, specializzata nella consulenza in finanza agevolata -. Certamente non voglio ingenerare stereotipi, al contrario, ogni storia è a sé. Però nel personale femminile abbiamo spesso ritrovato passione, capacità di problem solving e attaccamento al brand aziendale. La nostra dipendente tipo? Laureata, in ambito ingegneristico o economico». Non solo profili legati al settore finanziario, perché «ci sono l’area tecnica e l’area marketing. E lì abbiamo un’incidenza femminile ancor più significativa». Ciò che fa quotidianamente Elena Udristioiu con Innova Finance è aiutare le aziende a crescere. E dopo anni di scarsa attenzione verso le imprese gestite da donne ora vede un’inversione di tendenza: «Noi ci occupiamo di finanza agevolata a 360 gradi, dal 2008 reperiamo fondi per le aziende su ogni fronte. Quello delle imprese femminili però ci ha sempre visti molto attenti. E devo dire che negli anni passati la questione non era mai stata molto sotto i riflettori. Con la Legge di Bilancio 2021 è cambiato lo scenario. E’ una tematica che oggettivamente è stata messa in primo piano». E se l’accesso al credito “tradizionale” rimane difficoltoso («l’incidenza di donne imprenditrici che chiedono prestiti in banca è del 23%, sanno di avere troppe poche chance»), l’attesa per le novità inserite in quella che siamo abituati a chiamare “legge Finanziaria” è palpabile: «C’è grande attenzione per il fondo che a fine di questo mese sarà fattivo, con una dotazione di 20 milioni - ricorda Elena Udristioiu -. Che peraltro dovrebbe essere rifinanziato nel 2022. Da questo punto di vista, sarà importante che questo strumento abbia successo ma la nostra impressione è che ci siano tutte le condizioni perché l’anno prossimo possa essere rimpinguato. Peraltro anche l’istituzione del Comitato Impresa Donna all’interno del Mise fornirà altri elementi importanti». Opportunità poi ci sono anche per le imprese “rosa” nell’ambito dell’innovazione: «In questo caso va premesso che l’Emilia Romagna ha sempre avuto una certa sensibilità per la promozione dell’imprenditoria femminile - sottolinea la direttrice finanziaria di Innova -, anche premiando le startup create da donne. In generale sono avvantaggiate quelle che sono in possesso di brevetti o che hanno la capacità di generare profitto nel breve periodo. Così come viene premiata la solidità del business plan, soprattutto se rafforzato da finanziamenti ulteriori rispetto a quelli derivanti dal pubblico o da fondi propri». Fra gli ambiti di più frequente impegno imprenditoriale femminile si evidenziano «il digitale, la comunicazione e le attività di servizi gestite in franchising. In generale l’ambito dei servizi è molto florido per le donne - aggiunge la dirigente di Innova Finance -. E chi si rivolge ai nostri uffici nel 75 per cento dei casi riceve finanziamenti. Capiamo subito se ci sono le condizioni e stabiliti alcuni criteri di massima sappiamo quali aspetti enfatizzare per conseguire l’obiettivo». Presupposti per cui Elena Udristioiu spera di ridurre un altro gap: «Noi gestiamo più di 2.500 clienti all’anno, il 20 per cento costituiti da aziende gestite da donne. Speriamo che con questo contesto rinnovato le proporzioni possano mutare».

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