Scrigno, il colosso delle porte scorrevoli alla conquista del mondo

Quella di Scrigno è una storia imprenditoriale italiana di successo nata dall’intuizione del fondatore, il cavalier Giuseppe Berardi, che ha rivoluzionato il concetto di porta scorrevole, trasformandolo in un prodotto originale e unico grazie all’introduzione dell’innovativa soluzione a scomparsa. Una storia portata avanti per quasi un trentennio dalla famiglia Berardi e che nel 2018 ha visto l’acquisizione da parte del fondo Clessidra Capital Partners 3, gestito da Clessidra Sgr, con relativa nomina ad amministratore delegato della dottoressa Maddalena Marchesini, che sta traghettando Scrigno Spa verso nuovi mercati e ulteriori sviluppi alle varie latitudini e longitudini.


In quasi trent’anni di vita, l’azienda è divenuta infatti una protagonista del mercato a livello nazionale e internazionale e oggi vanta una presenza in oltre 30 Paesi al mondo, filiali in diversi Stati e un fatturato 2018 di oltre 70 milioni di euro, di cui circa la metà realizzato all’estero. La società ha inoltre ampliato la propria offerta di prodotto attraverso l’acquisizione dell’azienda piacentina Master, società specializzata nella produzione di porte di sicurezza e il blindato a marchio Scrigno è l’ultimo lancio in grande stile qualche mese fa nel corso delle grandi celebrazioni per il trentennale.

Dottoressa Marchesini, perché un fondo come Clessidra Capital Partners 3 ha deciso di acquisire Scrigno Spa?
«Scrigno ha tutte le caratteristiche che interessano al fondo leader nel mercato italiano del private equity: brand forte, prodotto di qualità 100% made in Italy, fatturato estero pari al 50% e eccellenti potenzialità di crescita. Questa acquisizione rientra dunque a pieno titolo in ciò che Clessidra persegue: individuare marchi italiani di successo da sviluppare e valorizzare grazie anche a un approccio industriale».
Il piano di espansione del business e la strategia di internazionalizzazione ed estensione dell’offerta annunciati al momento dell’acquisizione hanno già visto l’acquisizione di Cce: quali le direttrici in cui vi muoverete?
«La nostra strategia per creare valore è semplice: puntare sulla forza del brand, sull’espansione geografica e sullo sviluppo di prodotti innovativi, affiancando nel contempo, l’aggregazione di realtà complementari, in grado di estendere la soluzione Scrigno a tutto ciò che incrementa le prestazioni della porta. Da qui l’ acquisizione di altre aziende. Il nostro obiettivo è infatti trasformare ogni porta in uno scrigno, aggiungendo valore con tutte le componenti visibili e invisibili: oltre che sinonimo di soluzione a scomparsa, desideriamo diventare sempre più anche sinonimo di cuore tecnico della porta, offrendo un prodotto innovativo e di altissima qualità. Le direttrici, dunque, sono in sostanza due: prodotto e mercato».
Il mercato estero copre il 50% del fatturato: oltre ai Paesi storicamente serviti su quali di nuovi vi state focalizzando?
«Forti di una presenza consolidata in Francia, Spagna e Repubblica Ceca, stiamo allargando i confini: abbiamo aperto proprio quest’anno una filiale in Germania, dove riscontriamo ottima sensibilità al design italiano e riteniamo di avere le giuste competenze per vincere le attuali resistenze “tecniche” alla porta scorrevole dell’edilizia tedesca. Nuovi mercati sono poi il Nord America – Stati Uniti e Canada per la precisione, dove siamo entrati attraverso una partnership commerciale – e il Medio Oriente. Stiamo, inoltre, approcciando il Far East e, in particolare, la Cina».
Cosa è cambiato in Scrigno con l’arrivo di Clessidra?
«Scrigno era già una bellissima azienda, l’ingresso e le risorse di Clessidra hanno portato una grande accelerazione nel piano di internazionalizzazione e sviluppo e una managerializzazione importante. Operiamo con un approccio strutturato, con piani di lavoro implementati e poi ottimizzati a step progressivi: diciamo che Clessidra ha dato un forte impulso alla crescita di Scrigno».
Nel 2019 ricorre il trentennale dell’azienda, che avete celebrato in grande stile in primavera.
«A marzo abbiamo celebrato i trent’anni dell’azienda con un evento su due serate allo Scrigno Lab di Sant’Ermete – il nostro showroom esperienziale -, dove abbiamo accolto i clienti e la nostra forza commerciale e colto l’occasione per lanciare la nuova linea di blindati a marchio Scrigno, che rientra a pieno titolo nel processo di estensione dell’offerta. Nata come porta scorrevole a scomparsa, ora Scrigno è tanto altro, è appunto anche porte blindate, mercato su cui siamo entrati nel 2017 con l’acquisizione della piacentina Master e grazie alle cui competenze abbiamo sviluppato la gamma Scrigno Security Doors, che risponde appieno alle caratteristiche di qualità delle nostre soluzioni, in termini di design e prestazioni tecniche».
L’edilizia ha vissuto momenti molto difficili, che Scrigno ha attraversato brillantemente: come è la situazione attuale del mercato e avete proiezioni future?
«La fortuna di Scrigno è che operiamo sia sul mercato delle nuove costruzioni, sia su quello delle ristrutturazioni e quest’ultimo continua a prosperare, tanto che siamo cresciuti in Italia sia lo scorso anno che in questo 2019. All’estero registriamo poi crescite a doppia cifra in Repubblica Ceca e Spagna e risultati eccellenti anche in Francia. L’unione tra i nostri piani strategici, la diversificazione geografica e il perimetro d’azione più ampio stanno portando ottimi frutti, con una crescita che si attesta ad un +6% anche quest’anno».
Come è andato l’ingresso nel segmento del blindato in un periodo in cui la sicurezza è tema all’ordine del giorno?
«Abbiamo la presunzione di dire che il mercato attendeva un blindato Scrigno: noi non proponiamo infatti una semplice porta blindata ma una soluzione filo muro di design. Stiamo, inoltre, per lanciare sul mercato la porta blindata scorrevole, studiata per creare uno spazio protetto all’interno dell’abitazione, ad esempio la zona notte. Il blindato sta crescendo a sua volta a doppia cifra e ne siamo molto soddisfatti».

L'azienda.

Fondata nel 1989, Scrigno è leader nel settore della progettazione, produzione e commercializzazione di controtelai per porte e finestre scorrevoli a scomparsa. La sede principale è a Sant’Ermete di Santarcangelo, dove l’azienda occupa 50mila mq di superficie. Nel 2010 ha inaugurato un secondo stabilimento produttivo a Savignano sul Rubicone, che si estende su una superficie di 30mila mq. Con 270 dipendenti, 400.000 controtelai prodotti all’anno ed esportati in oltre 30 Paesi nel mondo, Scrigno vanta un fatturato consolidato 2018 di oltre 70 milioni di euro. Da gennaio 2003 è attiva in Francia, a Montceau Les Mines con Scrigno France, dal 2009 a Barcellona con Scrigno España e dal gennaio 2014 a Praga con Scrigno SRO. Attraverso la controllata piacentina Master, Scrigno è attiva anche nel settore delle porte di sicurezza con una produzione di oltre 30.000 porte blindate all’anno nel sito di Piacenza, che si estende su 20.000mq. Dal 27 giugno 2018 la società appartiene al fondo Clessidra Capital Partners 3, gestito da Clessidra sgr, società leader nel mercato italiano del private equity. L’entrata in Clessidra segna un nuovo corso per Scrigno.
Grazie a cospicue risorse finanziarie dedicate al piano di espansione del business, il Gruppo persegue con rinnovata forza la propria strategia di internazionalizzazione e estensione dell’offerta, in cui rientra a inizio ottobre 2019 l’acquisizione di CCE (Costruzioni Chiusure Ermetiche srl) di Villa del Conte nel Padovano.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui