Scontro in scooter, muore uno dei salvatori del ferrarista Berger a Pieve di Cesato

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Si era recato al campo volo “Ready to fly” di via Plicca dove era di casa (lui stesso era stato uno dei fondatori) e aveva fatto un giro con il suo aereo. Una giornata seguendo una delle sue passioni più grandi che però si è trasformata in tragedia mentre rientrava a casa in scooter. Dopo aver lasciato la base aerea, infatti, Walter Celli, 76enne di Russi, ha perso la vita nello scontro con un’auto avvenuto alle porte di Pieve Cesato all’altezza dell’incrocio tra via Accarisi e via Biancano.

La dinamica

Per cause in corso di ricostruzione da parte del personale della Polizia locale dell’Unione della Romagna Faentina intervenuto sul posto per i rilievi, sembra che il centauro – che era in sella a uno scooter 750 – stesse provenendo dalla laterale e fosse in procinto di immettersi su via Accarisi quando è avvenuta la collisione con una Golf condotta da un 50enne che procedeva in direzione di Faenza. L’automobilista, secondo i primi rilievi, avrebbe cercato di evitare l’impatto, senza però riuscirci. In seguito all’urto il centauro è stato sbalzato nel fosso. Nonostante l’immediata richiesta di intervento al 118, quando i soccorsi sono giunti sul posto (oltre a una ambulanza è stata inviata anche l’automedicalizzata) per il centauro non c’è stato nulla da fare. Troppo gravi le lesioni riportate nell’impatto; nonostante i tentativi di rianimarlo sul posto, l’uomo è morto poco dopo.

Il ricordo

In poco tempo la notizia si è sparsa in paese e al campo scuola provocando dolore e commozione in quanti lo conoscevano. «Aveva il suo aereo personale da noi con cui aveva volato anche oggi (ieri, ndr) – ricorda Luca Staffa della scuola di volo Ready to fly 397 –. Una persona squisita, da sempre appassionato di volo. Infatti era stato uno dei fondatori della nostra base. Era andato via da poco dopo un giro e stava tornando a casa quando è avvenuta la tragedia».

Eroe a Imola

Celli - che lascia una figlia - era una persona molto conosciuta e apprezzata a Russi e San Pancrazio, dove la notizia della sua morte già in serata ha lasciato un profondo cordoglio. In passato aveva lavorato anche per la protezione civile in un ruolo in cui si era distinto per professionalità e coraggio, tanto da essere insignito di una benemerenza per un episodio scolpito nella memoria di tutti gli appassionati di Formula 1. Il 23 aprile del 1989 fu tra gli uomini il cui pronto intervento salvò la vita al pilota ferrarista Gerhard Berger dopo un drammatico incidente alla curva del Tamburello. La sua vettura prese fuoco e solo l’intervento immediato dei soccorritori evitò una morta certa. Quelle immagini fecero il giro del mondo e poco dopo Celli venne giustamente premiato. Quella benemerenza, ricorda chi l’ha conosciuto, la portava sempre sulla divisa della protezione civile.

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