Sciroppo di teatro, 30 spettacoli per bambini in 10 Comuni

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Lo sciroppo, medicina che anche i piccoli assumono senza fare bizze perché dolce, in forma teatrale si sta rivelando una cura assai efficace. La conferma viene da Ater Fondazione, circuito regionale multidisciplinare che gestisce 14 teatri, distribuisce spettacoli, promuove un’offerta teatrale adatta anche ai piccoli teatri e che da due anni ha lanciato “Sciroppo di teatro”, progetto pensato come welfare culturale per bambini/e e famiglie. Questo “Sciroppo” ha visto collaborare con Ater circa 170 pediatri e 300 tra farmacie e parafarmacie dell’Emilia-Romagna. Medici e farmacisti offrono ai bambini un carnet con 6 voucher, valido per un bambino e accompagnatore, per tre spettacoli, al costo di 2 euro a spettacolo. I dati raggiunti nella stagione 2022/2023 sono lusinghieri, come segnala Ater; i Comuni coinvolti in regione sono passati da 22 a 25, mentre 7 sono state le province; i teatri sono saliti a 27; ben 19mila gli spettatori (con un incremento di 7mila rispetto alla prima edizione), 79 gli spettacoli programmati e 36 le compagnie di teatro ragazzi protagoniste.

Sciroppo in Romagna

In Romagna hanno partecipato al progetto 10 Comuni: Ravenna, Conselice, Russi, Cesenatico, Modigliana; Rimini, Cattolica, Morciano, Novafeltria, Santarcangelo. Trenta gli appuntamenti, tre spettacoli per ogni Comune, per 4622 spettatori registrati, di cui 2884 con i voucher distribuiti da pediatri e farmacie. Dati in crescendo rispetto ai 9 Comuni di un anno fa quando a fine stagione gli spettatori registrati erano stati 3081, di cui 1843 con il voucher di “Sciroppo di teatro”.

Lo Sciroppo di domani

L’incremento di affluenza spinge Ater Fondazione a riflettere sull’interesse per lo spettacolo dal vivo; si temeva un trend negativo di spettatori dopo la pandemia; al contrario, anche i teatri più grandi hanno riempito le sale con lo “Sciroppo”. La riflessione su cui Ater fondazione sta ragionando è l’opportunità del progetto: «Fra i motivi di soddisfazione segnalati dal bilancio di questa seconda stagione – commenta la presidente Ater Patrizia Orsola Ghedini – c’è l’aumento in Romagna del 50% di spettatori. Il nostro obiettivo è di promuovere per le famiglie, in modo diffuso e stabile, una sorta di nuovo “teatro popolare” di qualità, per tutti; in grado pure di accrescere la consapevolezza, nei genitori, dei benefici per la salute che derivano quando ci si lascia coinvolgere, insieme ai propri bambini, nella vita artistica e culturale».

Il passo in avanti, per lo “Sciroppo” che verrà, nasce da un dubbio: se è vero che il progetto è un’opportunità per tutti, si chiedono in Ater, non è detto che a farne uso siano coloro che ne hanno più bisogno, i più svantaggiati.

Sciroppo per le aziende

«Per raggiungere in modo più capillare le fasce meno abbienti – continua Ghedini – stiamo pensando al teatro ragazzi del welfare aziendale, in particolare per i lavoratori a basso reddito. Sappiamo che le aziende sono solite inserire benefit nelle buste paga dei lavoratori; il welfare aziendale è un grosso contenitore per rintracciare famiglie a basso reddito. Vogliamo pertanto chiedere alle aziende di mettere lo “Sciroppo” nella busta paga dei dipendenti. Così facendo, si possono raggiungere in modo più diretto famiglie più povere o a rischio; allo stesso tempo si richiama l’azienda alla responsabilità sociale. Come Ater, il sogno per il futuro è di trasformare il teatro ragazzi di “Sciroppo” in un atto di responsabilità sociale».

Attualmente Ater sta proponendo il progetto ad alcune grandi aziende del territorio che potrebbero fungere da traino anche per quelle più piccole.

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