Scippi e spaccate alle auto di Cesena: a processo secondo uomo

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Nei mesi a cavallo tra il 2017 ed il 2018 fecero (per le accuse) danni a profusione. Tra la zona a monte ed a mare della stazione ferroviaria, nei parcheggi, notte tempo prendevano di mira a raffica le autovetture. Spaccando i finestrini e creando danni con il principale scopo di portar via quel poco o pochissimo di rubabile che veniva trovato all’interno.

È iniziato nell’aula del giudice Sonia Serafini il processo per quello che per le indagini di polizia era il “secondo uomo” di una sorta di mini banda che per mesi fece danni a profusione.

F.P.ha 22 anni ed attualmente è in cella alla Rocca di Forlì, “detenuto per altra causa” come si usa dire in ambienti giudiziari.

È comparso in tribunale per le prima udienza (difeso dall’avvocato Alessandro Pinzari) in un procedimento che riunisce più episodi. Si tratta di cinque differenti raid di spaccate alle vetture ma anche di due scippi compiuti ai danni di altrettante vittime.

In aula è stato chiamato a testimoniare anzitutto l’ufficiale di polizia giudiziaria che seguì da vicino le investigazioni. Ha riferito sulle tracce lasciate dall’accusato e sulle immagini delle telecamere di sicurezza che lo avevano immortalato portando la procura a formulare specifiche accuse a suo carico.

Il re delle spaccate alle auto a Cesena di quel periodo è nel frattempo stato caricato su un aereo in direzione Tunisi.

Un rimpatrio forzato quello per O.Z.: poco più che maggiorenne (difeso dall’avvocato Silvia Scaini) per gli investigatori il primo protagonista della escalation da record di vetture danneggiate a scopo di furto. Era stato preso una prima volta a fine 2017 nel parcheggio di Start mentre forzava l’auto di una dipendente. Poi ad inizio 2018 era stato accusato di una quarantina di finestrini di auto rotti in zone differenti della città. Messi a segno in poche ore di buio.

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