Sciopero bus e treni venerdì 29 settembre

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Venerdì 29 settembre sarà una giornata difficile per il trasporto pubblico, con 24 ore di sciopero per quanto riguarda bus e treni. Start Romagna informa che, nei propri bacini, il servizio sarà garantito nelle seguenti fasce orarie:

  • Forlì-Cesena: dalle 5:30 alle 8:30 e dalle 13:00 alle 16:00;
  • Ravenna (compreso il traghetto): dalle 5:30 alle 8:30 e dalle 12:00 alle 15:00;
  • Rimini: dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 13:00 alle 16:00.
L’azienda si scusa per i possibili disagi che potrebbero verificarsi. A precedente iniziativa di sciopero nazionale indetto dalla stessa sigla sindacale lo scorso 24 luglio, l’affluenza era stata del 21,34 % nel bacino di Forlì – Cesena, del 29,41 % nel bacino di Ravenna e del 9,09 % nel bacino di Rimini.

Il sindacato Usb

Anche il sindacato Usb aderisce allo sciopero e in una nota riassume le sue richieste: " Superamento dei penalizzanti salari d'ingresso garantendo l'applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti; salario minimo per legge a 10 euro l’ora contro la pratica dei contratti atipici e precariato;
sono oramai decenni che quella degli Autoferrotranvieri è una categoria costretta a districarsi tra salari irrisori ed inquadramenti di ingresso che partono da poco più di 6 euro l’ora. Un lavoro dal quale oramai si “fugge” quale evidente indisponibilità dei Lavoratori di sottostare a determinate condizioni senza il giusto riconoscimento del valore della loro mansione.
Ecco perché è necessaria una legge sul salario minimo che possa restituire ai Lavoratori quella dignità del lavoro costantemente calpestata da associazioni datoriali e sindacati conniventi, sotto la silente complicità di un governo interessato unicamente a riforme e politiche di sistema a tutto vantaggio di imprese e ceti parassitari, tra taglio delle politiche sociali, compressione dei salari e precarietà su cui da oltre 30 anni si basa la struttura economica italiana. È invece necessario reintrodurre uno strumento economico automatico che compensi l'aumento del costo della vita, la diminuzione del potere d'acquisto dei salari".

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