Savignano, «Per via Selbelle scelta concordata con i cittadini»

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Continua a far discutere la limitazione al traffico sulla via Selbelle III, a monte di Savignano, che permetteva a molte auto di dover evitare di transitare in centro città e ora arriva la replica di sindaco e assessora: «Problema complesso e periodo di prova».

Il sindaco e chiarisce

«Vanno chiariti molti dettagli che sono sostanza – sottolinea il sindaco di Savignano, Filippo Giovannini - premetto che la strada non è chiusa ma è percorribile oltre che dai residenti e da chi deve accedere a edifici collocati lungo il tratto stradale, anche da chi deve eseguire attività agricole nei terreni, da chi accede come conduttore, cliente o fruitore nelle attività commerciali presenti». «Nei fatti - prosegue - via Selbelle III è diventata la circonvallazione a monte dell’abitato di Savignano pur non avendone le caratteristiche e avendo inadeguati, e inadeguabili, gli innesti sulle due provinciali e mi riferisco in particolare all’innesto “lato Cesena” con la Sp11. Via Selbelle III è sempre stata una strada trafficata, ma dopo i lavori di manutenzione effettuati dalla provincia di Forlì-Cesena sulla Sp 92 - Rio Salto, il carico di traffico, è aumentato notevolmente. La conseguenza diretta è stata un aumento inaccettabile degli incidenti stradali, lungo la strada e gli innesti».

Problema annoso

«Nel corso degli ultimi anni, numerosi cittadini hanno sollevato il problema della pericolosità estrema di questa strada - prosegue il sindaco - con un tratto in forte pendenza, che permette di raggiungere velocità elevate, a dispetto del limite dei 30 km orari previsto. Confermo che l’iter è partito in seguito alla richiesta dei residenti che teniamo sempre in massima considerazione, indipendentemente dalla composizione politica dei firmatari».

La seconda richiesta e il periodo di prova

«Una seconda richiesta, sempre proveniente dai residenti – aggiungono il sindaco Giovannini e l’assessora alla sicurezza e ai quartieri, Natascia Bertozzi - è stata presentata per cercare una soluzione diversa. Le valutazioni di merito sono state molte, alcune purtroppo di difficile realizzazione. Per esempio non è possibile installare autovelox fissi né dossi, il senso unico alternato richiede espropri e quindi tempi lunghi di attuazione». «Abbiamo concordato con la Consulta del quartiere Rio Salto – proseguono - e con una delegazione di cittadini un periodo di prova. Nell’assemblea pubblica, fissata per il 23 ottobre, valuteremo la bontà o meno della soluzione, e trarremo le conclusioni e se necessario proveremo altre strade. La problematica è complessa, e non si limita alla transitabilità della via ma investe la viabilità a monte della via Emilia. Problemi complessi non hanno mai soluzioni semplici. Invitiamo – concludono - a provare a guardare quanto attuato con l’obiettivo di garantire il maggior livello di sicurezza ai residenti e a chi transita sulla via, che devono sentirsi rassicurati, e non penalizzati, dal nostro operato».

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