Santarcangelo festival, al via domani la 53ma edizione

Archivio

Innovativo, sorprendente e resiliente sono gli aggettivi ricorrenti con cui è stato presentato ieri il “Santarcangelo festival”, giunto alla 53ª edizione che prende il via domani (ore 18, piazza Ganganelli) per concludersi il 16. Caratteristiche che fanno parte del suo Dna, come ha evidenziato il direttore Tomasz Kirenczuk, e che sono costantemente messe alla prova. Prima il covid poi l’alluvione con una fragilità ultima legata ai tempi e agli spazi da trovare e da ripensare. E se la grande zona parco lungo in fiume Uso è rimasta a tutt’oggi inutilizzabile, ecco la riconversione istantanea di altre location, altrettanto idonee, suggestive e accattivanti. Da un lato il Podere Acerboli, in mezzo alle coltivazioni di grano, sulla Santarcangiolese, che ospiterà gli spettacoli inizialmente pensati per il Parco Baden-Powell che non può ospitare neppure il tendone del Circo Imbosco, in cui vanno in scena la programmazione musicale e la notte del festival, trasferito in un grande campo a circa 700 metri di distanza in via Andrea Costa. Da qui il coro unanime degli amministratori, sindaca Alice Parma e presidente dell’associazione Giovanni Boccia Artieri, a conferma della grande capacità del festival di affrontare le difficoltà, trovare soluzioni e riconvertirsi.

E poi ci sono le altre sfide: quella artistica, con proposte internazionali in gran parte sconosciute in Italia, quella antropologica e socio-culturale per le tematiche affrontate e quella ambientale legata al progetto di sostenibilità “Presente sostenibile”, certificato e premiato a livello nazionale, che «è all’avanguardia con un know-how a disposizione pronto a essere condiviso». E ampia è la condivisione con la comunità, ha sottolineato il direttore, con una cittadinanza che dà in prestito la città agli artisti e agli operatori, circa 700 persone dal mondo che la invadono nei 10 giorni di programmazione e con cui dialogano e fanno esperienze.

«Si crea un legame e una relazione unica che costruisce l’identità e il carattere misto del festival, fatto di artisti e di gente del posto, di operatori e sostenitori, di stagisti e volontari, di pubblici differenti, e chi viene sente forte l’accoglienza e l’apertura». Non a caso ha parlato di “città festival”, con proposte multidisciplinari diffuse, segnalando il ritorno del Centro Festival sotto i portici del Comune, tanti spettacoli che escono dagli spazi chiusi e sono gratuiti in piazza Ganganelli e non solo, i momenti conviviali, incontri e cene di solidarietà, sulla tavola rotonda della piazza, aperti a tutti, nonché approfondimenti, talk a incentivare la partecipazione.

Un filo rosso lega il cartellone, che ha diversi sotto temi, ed è raccolto nel titolo “Enough not enough”, per indicare che «il festival vuole essere uno spazio di dialogo per confrontarsi su come leggiamo la realtà e come ci poniamo di fronte a essa”. E per farlo il pubblico si potrà avvalere dell’ausilio di linguaggi culturali innovativi diversi, figli di artisti appartenenti al panorama internazionale che si esprimono attraverso modalità altre e insolite e svelano tendenze capaci di guardare al domani.

Sono 40 complessivamente i performer, gruppi e compagnie da Europa, Africa, Asia, Medio Oriente, America che proporranno oltre 100 appuntamenti. Tra questi l’originale “The Guxxi fabrika”, ideato dalla cilena Cote Jaña Zuñiga, che si svolgerà tutti i giorni e coinvolgerà il pubblico, chiamato se vorrà a coprodurre i materiali che non si potranno acquistare ma solo barattare, col proprio lavoro o con altri materiali.

Info biglietteria: 0541 623149

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui