Santarcangelo dice addio a Pino Boschetti

Ha fissato su tela l’anima più “ingenua” di Santarcangelo. Pittore affermato, premiato dalla Presidenza della Repubblica e titolare dell’Arcangelo d’Oro. Sabato è morto Pino Boschetti, aveva 78 anni.
Il giorno dell’addio
Sabato è morto Giuseppe “Pino” Boschetti, pittore naif santarcangiolese che per la sua arte era stato premiato nel 1983 dalla Presidenza della Repubblica e nel 2016 aveva ricevuto l’Arcangelo d’Oro, massima onorificenza cittadina di Santarcangelo.La sindaca Alice Parma esprime vicinanza alla famiglia, insieme al cordoglio per la perdita di una persona stimata e benvoluta, un artista che nei dipinti aveva saputo infondere un “realismo magico e incantato”, capace di fissare su tela l’anima più naif di Santarcangelo.
I funerali si svolgeranno giovedì alle ore 10 presso la chiesa Collegiata, mentre nella sala consiliare del Municipio sarà allestita la camera ardente per l’ultimo saluto a Giuseppe Boschetti dalle ore 10,30 alle 18 di mercoledì.
L’Arcangelo d’oro
Le motivazioni che hanno portato all’attribuzione dell’Arcangelo d’Oro 2016 a Boschetti: “Per un’attività artistica di valore assoluto, riconosciuta anche dalla Presidenza della Repubblica con la Medaglia d’Oro al Premio Nazionale delle Arti Naives di Luzzara. Per il legame indissolubile con Santarcangelo e le sue piazze, trasformate in luoghi iconici e senza tempo attraverso quadri capaci di esprimere l’essenza più autentica della città e dei suoi abitanti. Per il contributo alla notorietà del Festival Internazionale del Teatro in Piazza, entrato a far parte dell’immaginario collettivo anche grazie ai manifesti realizzati nei suoi primi anni di vita”.Vita e opere
Nato a Santarcangelo nel 1944, Boschetti entra nella grande famiglia dei pittori naif nel 1980 in occasione della XIV edizione del Premio nazionale Arti Naives di Luzzara. In quell’occasione gli viene dedicata un’intera “parete” espositiva mentre un suo dipinto (Il gelataio, del 1977) entra a far parte della raccolta del museo oggi intitolato a Cesare Zavattini.Tre anni dopo, sempre a Luzzara, la definitiva consacrazione con la vincita, per votazione popolare, della medaglia d’oro messa in palio dalla Presidenza della Repubblica. A questo stesso periodo risalgono tre grandi pitture (Teatro in piazza, 1978; Fiera di San Martino, 1979; Sera d’estate, 1982) pubblicate come manifesti delle manifestazioni santarcangiolesi e quindi divenute note al grande pubblico. Opere di Boschetti compaiono pure in edizioni di narrativa e storia locale (è il caso di La stalla, del 1982 e di Pioggia, del 1988).
«Autodidatta, già occupato nel pubblico impiego, Giuseppe Boschetti è pittore per vocazione naturale e travolgente passione - si legge in una nota -. Per istinto, sensibilità, atteggiamento, cultura si direbbe un pittore autenticamente naif, se pure tale definizione ha ancora oggi un suo senso, aperta anch’essa, in ogni caso, a tutti gli interrogativi che stanno investendo i linguaggi espressivi del nostro tempo. Ma come non riconoscere alla pittura di Boschetti quel carattere di semplicità e di pulizia, di candore e di sincerità, che appartiene alla grande tradizione naive e che qui si dichiara sostanzialmente attraverso il gusto primitivo del racconto. Struttura “finita” e saldezza compositiva dell’immagine, vivacità non naturalistica del colore, intenso e luminoso al tempo stesso, stesura pittorica larga e solida: sono queste alcune delle prerogative di stile con le quali Boschetti afferma la propria straordinaria vena narrativa».