Santa Sofia. Un esercito a “caccia” di cervi e lupi: boom di richieste per il censimento

Attraverso l’ascolto del loro richiamo d’amore, che nelle prossime settimane riecheggerà nel bosco annunciando grandi rituali di lotta e corteggiamenti, si potrà scoprire quanti cervi vivono all’interno delle Foreste Casentinesi, tra il versante romagnolo e quello toscano. Anche quest’anno, infatti, è scattato il conto alla rovescia per partecipare al censimento del cervo che si svolgerà dal 21 al 23 settembre. Un’occasione imperdibile che richiamerà, come ogni anno, circa 700 persone, suddivise in 350 postazioni formate da due operatori. Dislocati in determinati punti della millenaria foresta, ne annoteranno il numero, la distanza e la direzione per determinare, attraverso un algoritmo, il numero totale di cervi e la loro distribuzione.
Le iscrizioni per partecipare a questa emozionante esperienza, aperte anche a semplici appassionati della natura, si chiuderanno il 10 settembre, invece del 6, come inizialmente previsto, proprio per l’elevato numero di adesioni. «Dal momento che ci sono persone che ancora stanno inserendo i dati per la propria iscrizione e visto che abbiamo ricevuto moltissime domande di partecipazione – spiega Andrea Gennai, direttore facente funzione del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi – abbiamo bisogno di un supplemento di tempo per gestirle in modo appropriato e permettere la perfetta organizzazione dell’evento di gestione faunistica partecipata». L’ascolto dei bramiti nella passata edizione ha evidenziato un calo del numero di questi ungulati che da anni si erano stabilizzati su circa 2mila unità. «Il censimento dell’anno scorso dopo la sospensione imposta dal Covid – continua Gennai – ha restituito un dato in leggero decremento per quanto riguarda la presenza dei cervi maschi. L’abbassamento della percentuale è uno dei segnali che ci aspettavamo perché è normale che il numero si stabilizzi su dimensioni più basse. Proprio per questa ragione il censimento è particolarmente importante quest’anno per capire il numero della popolazione dei cervi». Diversi fattori possono aver influito su una loro diminuzione. «Tra questi – spiega Gennai – ci sono ad esempio l’abbassamento della riproduzione oppure l’incremento della predazione da parte del lupo». Anche quest’ultimo, l’abitante più schivo e affascinante delle foreste, sarà censito durante la due giorni. «I lupi dal punto di vista numerico sono costanti – prosegue – segno che questo territorio sia adatto a loro anche grazie alle tante prede a disposizione». Da anni il numero di branchi è stabile all’interno del Parco. Si tratta di famiglie che vanno dalle 11 alle 13, alcune proprio al confine con la Toscana, composte da un numero di esemplari che si aggira tra i 5 e i 7. Per identificarli, vengono diffusi dai crinali i loro ululati registrati sperando che possano rispondere.
Parte integrante delle giornate di rilevazione, aperte a tutti, saranno poi le manifestazioni collaterali. Nella mattina del 23 settembre i partecipanti al censimento potranno assistere, a Pratovecchio, allo spettacolo “Paolo dei lupi”. Per la regia di Roberto Anglisani, scritto e interpretato da Francesca Camilla D’Amico, trae ispirazione dalla vita del biologo e poeta Paolo Barrasso, che partecipò, negli anni ’70, al primo progetto per la salvaguardia del lupo appenninico in Italia: l’Operazione San Francesco, promossa dal Wwf Italia.