Sangue in zona stazione a Cesena: per ora denunce uguali per tutti
Mentre le indagini dei carabinieri sull’accaduto procedono spedite, sono accomunati da analoghe denunce i tre protagonisti della sanguinosa scena andata in onda nel primissimo mattino di domenica nella zona della stazione ferroviaria.
Sia i fratelli magrebiniT.A. edM.A.che il gestore del Caffè Capolinea, il cesenate di origine cinese S.Z., sono stati denunciati per lesioni e porto abusivo di arma atta ad offendere.
Le denunce sono scattate dopo i primi approfondimenti sull’accaduto. La magistratura ad ora pare non propendere per atti ulteriori attendendo senza aggravi il termine dell’investigazione degli uomini dell’Arma di Cesena per diversi motivi. Da una parte due dei protagonisti sono in ospedale e non possono riferire direttamente sulle vicende. Dall’altra devono essere visionati i filmati delle telecamere di sicurezza; inoltre l’unica persona denunciata e a piede libero (il gestore e proprietario del bar) si è difeso da un’aggressione subita e quindi è visto più come vittima dei fatti e dunque moralmente molto meno “punibile” rispetto ai contendenti.
M.A., 31 anni, e T.A., 37 anni ben prima delle 9 di domenica erano nel bar Capolinea ed intendevano continuare ad ingerire alcolici senza pagarli. Alle rimostranze del gestore hanno risposto aggredendo e brandendo un coltello per affrontare il barista cinese chenon si è intimorito. Impugnando una sorta di machete “made in Ecuador” (di un tipo forgiato per essere destinato a spaccare le noci di cocco) ha reagito difendendosi dall’aggressione. Con i due fratelli magrebini che hanno avuto la peggio e, insanguinati e soccorsi dal 118, poi in pronto soccorso hanno messo tutto a soqquadro tanto da costringere i poliziotti (a loro volta minacciati con un coltello) ad usare il taser per placare la furia in particolare del più giovane dei due fratelli.
M.A. resta ricoverato in rianimazione. Non è in pericolo di vita anche se viene tenuto intubato e sedato ed è in prognosi riservata. Ferite serie anche per T.A. guaribili in 35 giorni, e ricovero in medicina d’urgenza.