San Mauro Pascoli processerà la Rivoluzione francese

Vivere liberamente senza oppressione, tutti uguali davanti alla legge, solidali gli uni con gli altri, sono aspirazioni di tutti (o della maggior parte di cittadini), valori alla base di una vita democratica. Racchiusi nel motto “Liberté, égalité, fraternité”, hanno rappresentato l’inno della Rivoluzione francese di fine Settecento (1789-1799); pronta a essere raccontata ancora una volta a voce alta nel tribunale di Villa Torlonia, al Processo Pascoli 2023 del prossimo 10 agosto, che ha per tema “Processo alla Rivoluzione francese”, il 23° della serie, sostenuto da Sammauroindustria.
Gianfranco Miro Gori, ideatore del Processo nel 2001, ricorda che «il giornalista Antonio Carioti (Corriere della Sera) scrivendo l’introduzione al libro del ventennale del Processo, indicò che avrebbe gradito un “Processo” alla rivoluzione francese. Dopo la Rivoluzione russa (2017) continuiamo così con quella francese». Miro Gori non vuole ancora rivelare i nomi dei rappresentanti di accusa e difesa, limitandosi a un «stiamo valutando tra un gruppo di papabili ma saranno due esperti, storici e politologi, come sempre di alto livello sull’argomento»; sul dibattimento aggiunge che si ragionerà sulle due facce della Rivoluzione. «Pure essendo fondamentale per la modernità, con valori da cui è esplosa la cultura illuminista, anche la Rivoluzione francese, pure grande, ha tradito molte attese sul fronte dei valori proclamati».
Il Processo è solito alternare argomenti storico politico a temi storico antropologici legati alla Romagna. Nel 2022 si è addentrato nel mito, con Ulisse. Gli atti del Processo a Ulisse sono stati racchiusi nel libro omonimo presentato ieri, curato da Gianfranco Miro Gori con i testi di Mauro Bonazzi (accusa), Giulio Guidorizzi (difesa) e Daniele Gasperini presidente di Sammauroindustria. Il volume è edito dal Ponte Vecchio di Cesena che, a tre settimane dalla devastazione per alluvione della sede editoriale, torna alla carica: «Per una volta i ritardi tipografici ci sono stati favorevoli – racconta l’editore Marzio Casalini –. Questo libro si è salvato per essere arrivato due giorni dopo l’alluvione; ammetto che, dopo quanto accaduto, dopo la distruzione di 9, 10mila libri del Ponte Vecchio, vedere arrivare una novità editoriale ha creato in noi una forte emozione». «Il volume sul “Processo a Ulisse” e il libro “Poeti romagnoli d’oggi e Joyce” a cura di Franco Pollini, andato in stampa qualche giorno dopo (in uscita il 12 giugno), è un modo per dire: ci siamo, ripartiamo!».
Proprio ieri Marzio ha aperto il terzo magazzino editoriale verificando l’ennesima distruzione cartacea. «Abbiamo già ordinato una trentina di ristampe e preparato una decina di colli per i distributori, adattandoci a lavorare da accampati per i ridotti spazi. Al piano terra siamo in attesa dei lavori di rifacimento».
Sono otto i volumi del Processo pubblicati da Sammauroindustria «una piccola collezione – dice Gasperini –, che valorizza la qualità dell’evento culturale e il valore comunitario. Questo volume acquista un significato in più, per risollevarci e guardare a un futuro di fiducia, dopo la tragica alluvione».
Il 23 giugno alle 17 al Palazzo del Ridotto di Cesena, il Ponte Vecchio presenta il libro dell’alluvione dal titolo “Nel fango. L’alluvione del 2023. I burdél int e’ paciug” con foto di Gian Maria Zanotti e autori vari, presentazione del sindaco Enzo Lattuca, e testi di Roberto Casalini, Paolo Turroni, Elisa Venturi, storica dell’arte ed esperta di fotografie.