San Mauro Pascoli, la visita della figlia del soldato canadese

Ieri mattina è arrivata a San Mauro Pascoli, accompagnata dal marito, Sue Wain, la figlia del soldato canadese Donald Joseph Wain.
Nel settembre 1944, Wain poco più che 20enne era a San Mauro Pascoli con i suoi commilitoni del “The Irish Regiment of Canada” per combattere i nazifascisti. Nella notte tra il 27 e il 28 settembre, dopo aver attraversato il fiume Rubicone, i canadesi vennero attaccati nella frazione Bastia di Savignano dai tedeschi e Wain venne ferito e catturato, mentre il suo amico fraterno Joseph Arthur Guy di soli 19 anni, che era a pochi metri, venne ucciso.Ferito e imprigionato, Wain è stato deportato per vari mesi in un campo di prigionia in Germania ed è potuto ritornare in Canada solo nel 1946. Come tanti ex soldati sopravvissuti all'inferno della guerra non ha più parlato di quei momenti. Si è sposato, ha avuto 6 figli, ha continuato a fare il giardiniere, come suo nonno e suo padre. Solo a 70 anni ha raccontato i tempi terribili passati nell'area Rubicone ai figli. È morto il 12 agosto 2005.
La figlia più piccola, oggi 57enne, che vive a Cobourg, nella regione dell'Ontario, in Canada, ha cullato il sogno di ripercorrere di persona il tragitto del padre. Prima è stata a Bagnacavallo, ospite dell'associazione culturale Wartime Friends. Arrivati in treno a Bellaria, poi la comitiva è stata accompagnata da alcuni appassionati di storia locale, tra cui Egisto Domeniconi, Mauro Rossi e Giuseppe Casadei, a visitare i luoghi dove il padre ha combattuto: i fiumi Rubicone, Rio Salto, Uso con il ponte Bailey, le località Bastia, Fiumicino e Villagrappa. Quindi è stata ricevuta in municipio a San Mauro Pascoli dalla sindaca Luciana Garbuglia, che le ha consegnato una pergamena di ringraziamento. Presente all'incontro anche Miro Gori, presidente provinciale dell'Anpi che le ha consegnato un libro di poesie di autori romagnoli con testi anche tradotti in inglese. Nel pomeriggio è andata a visitare il cimitero Commonwealth di Cesena per rendere omaggio a tutti i 775 soldati alleati caduti, tra cui i 335 canadesi.
«Siamo stati onorati di questa visita - hanno rimarcato i sammauresi - crediamo sia un dovere non dimenticare questi soldati che sono venuti da lontano a combattere e morire per la nostra libertà dalla tirannia fascista e nazista». «Ho coronato il mio sogno - ha detto commossa Sue Wain - Quasi non posso credere di aver visto così da vicino i luoghi dove ha camminato mio padre. Felice di aver visto anche la casa di Bastia dove è rimasto ferito».