San Leo paradiso dei ciclisti, l'invito del sindaco: "Aprite i bike hotels"

Dalla bici in camera alla lavanderia rapida, passando per l’idromassaggio. Candidare San Leo a meta bike friendly è il prossimo obiettivo del sindaco Leonardo Bindi, pronto al taglio del nastro per uno o più bike hotel. Sfoderando la proposta, si rivolge «a imprenditori romagnoli e marchigiani» e chiama a raccolta lungimiranza e voglia d’avventura. L’idea non è rendere San Leo cattedrale nel deserto, spiega Bindi, «ma inserirla in un contesto vincente per le attività all’aperto: dal Montefeltro alla Valmarecchia fino al Parco Sasso Simone e Simoncello».
Ventaglio di proposte
«Lancio un appello a tutti gli uomini e le donne di buona volontà – incalza – perché valutino e verifichino se San Leo offre le condizioni per creare questi alberghi. Come amministrazione abbiamo fatto il possibile per abbracciare il cicloturismo ma occorre soddisfare esigenze specifiche della clientela: dal massaggiatore sportivo nella Spa alla lavanderia veloce, inclusa una ciclofficina». E dati alla mano, gioca d’anticipo: «L’idea è di estendere l’invito alle famiglie dei biker, offrendo attrezzature in linea, ma anche alternative, in primis pacchetti e gite alla scoperta dell’arte e dell’enogastronomia locale». Indispensabile prevedere spazi protetti dove custodire le bici, calcolando la possibilità di appenderle “al chiodo” in stanza come fa d’abitudine, osserva Bindi, l’ex campione su due ruote, Mario Cipollini. «La bici è il viaggio» e non solo una compagna di cammino. Qualche giorno fa è giunto in visita con una carovana di cicloturisti francesi e tedeschi, Francesco Moser «leggenda del ciclismo italiano e mondiale». Per il sindaco «aprire un bike hotel è volano per intercettare eventi aziendali», dove le due ruote hanno preso il ruolo a lungo occupato dal golf. Ma per diventare bike destination occorrono «attenzione ai dettagli e investimenti mirati» in grado di cogliere il fiore all’occhiello dell’hotellerie green.
Pedalando verso un sogno
«Il resto - chiarisce il primo cittadino – ce lo mettiamo noi: dal verde a perdita d’occhio all’adrenalina di percorsi sospesi su panorami mozzafiato». Compresi gli effetti collaterali: bellezza dietro ogni curva, chiese e torri senza tempo in una manciata di chilometri. La certezza è che «la scelta prolungherebbe la stagione turistica, vista la passione per le bici di tanti visitatori stranieri». Senza contare «i nuovi posti di lavoro» dalle guide al personale alberghiero, oltre a punti di noleggio o ricarica per e-bike. Raggiunta un’intesa, conclude, sarà un gioco da ragazzi presidiare la nicchia del cicloturismo dall’alto della Fortezza.
