Sambri: "Omicron 2 porterà ancora ad un aumento dei contagi"

Da qualche giorno i numeri delle positività sono tornati a salire. È l’ennesima dimostrazione che il Sars-Cov-2, il nuovo coronavirus che dal 2020 ha stravolto il mondo, non è scomparso né scomparirà e la sfida rimane quella della convivenza. Torna su questi concetti, e lo fa a partire dai dati recenti Vittorio Sambri, direttore dell’unità di Microbiologia del Laboratorio unico dell’Ausl Romagna a Pievesestina.

La sottovariante

«Il numero dei casi stanno aumentando e questo è un dato di fatto. Probabilmente la ragione è legata ad un altro dato che stiamo osservando: Omicron 2 è ormai al 50% delle positività rilevate. Il comportamento di questa sottovariante di Omicron, sembra del tutto simile a quello che avevamo visto succedere con la Delta e poi con Omicron: una circolazione consistente dovuta a una maggiore diffusività». Contagi che però non significano per forza di cose forme più gravi di Covid 19, la malattia che causa il nuovo virus: «Stiamo notando una durata diversa dell’infezione - spiega Sambri - se con Omicron la positività durava in media tra i 5 e i 7 giorni, con Omicron 2 abbiamo notato che in media la positività dura tra i 7 e i 10 giorni. Non ci sono però sintomi diversi, rischi diversi».

Aspettando il caldo

Negli ultimi giorni stiamo rilevando cariche virali molto alte e anche questo è un dato che, sulla base dell’esperienza passata, ci lascia immaginare che in 2-3 settimane registreremo un aumento dei contagi. Spero di sbagliarmi, ma le ultime volte è andata così». Sono questi i dati che fanno da contesto al percorso verso la fine delle restrizioni tracciato dal Governo. La prima forma di contenimento dei contagi attesi, potrebbe arrivare dal meteo: «Spero che arrivi presto il caldo. Può sembrare una considerazione da microbiologo di campagna - aggiunge ridendo - ma è una considerazione che riguarda i comportamenti: quando arriva il caldo si tengono le finestre aperte, ci si assembra meno al chiuso, e questo rende più difficile al virus infettare».

Le strategie

Quello della bella stagione sarà un periodo da sfruttare bene: «Servono strategie per cominciare a convivere con questo virus, perché forse potrebbe essere tutto a posto, ma non è tutto finito». Per spiegare cosa intende quando fa riferimento alle strategie, Sambri cita il caso dell’influenza: «Per due anni l’abbiamo cercata senza trovarla, adesso abbiamo cominciato a trovare dei casi perché stiamo allentando l’attenzione. L’uso delle mascherine, l’attenzione a lavarsi bene le mani, agli assembramenti al chiuso, sono queste le strategie che dobbiamo portarci dietro, le piccole cose che ci aiuteranno a vivere meglio».

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