"Rumori fuori scena" al Comunale di Cesenatico
È fra le commedie meglio scritte, più rappresentate dal pubblico, Rumori fuori scena del britannico Michael Frayn (1933). A riportarla in scena, stasera alle 21 al teatro Comunale di Cesenatico, è l’associazione teatrale LiberaMente compagnia dedita anche al musical, presieduta dall’attrice Alessia Pantanella, in un adattamento che è stato curato con lunga preparazione. Nove gli attori in scena diretti in regia da Cristiano Caldironi, fondatore del Circolo degli attori di Ravenna, già collaboratore di Ivano Marescotti nell’Accademia ravennate del compianto attore; Caldironi vanta pure un passato nel cabaret, applaudito a Zelig nella trio band Le Tutine. È anche fresco protagonista del film “Acqua alle corde” di Paolo Consorti una commedia corale con molti attori noti (fra cui Enzo Iacchetti, Elio, Giobbe Covatta, Natasha Stefanenko). Tra i motivi di forza di Rumori fuori scena, che debuttò a Londra nel 1982 e l’anno dopo in Italia grazie alla compagnia di Attilio Corsini, c’è l’elemento metateatrale, ovvero una storia di teatro nel teatro. Nel primo atto, in un villino di campagna, i protagonisti stanno provando la commedia “Niente addosso” ma vanno a rilento, perché nella sgangherata compagnia insorgono controversie. C’è un attore di lungo corso che beve troppo, una sua vecchia amica fidanzata con un giovane; un attore violento reduce da un divorzio, la ficcanaso Belinda, l’ex spogliarellista Brooke che ama Lloyd, pure amato dalla gelosa Poppy, lo sventurato assistente di scena Tim costretto a sorbirsi di tutto. L’intuizione dell’autore Frayn è di mostrare l’evoluzione delle dinamiche interne alla compagnia durante le repliche dello spettacolo in periodi diversi; a un mese dal debutto (2°atto) visto però dal backstage; e tre mesi dopo (3° atto) con una recita dello spettacolo dall’esito “terribilmente” esilarante. Nel 1992 il regista Bogdanovich ne ricavò anche un film con Michael Caine. «È davvero una commedia scritta magnificamente – dice l’interprete cesenate Silvia Scarpellini – è un testo fenomenale per il ritmo che lo regge e che porta naturalmente a una situazione comica. La compagnia è chiamata a muoversi come una sinfonia, tutto è a incastro, impegnativo da sostenere. L’abbiamo veramente provata tanto, anche durante la pandemia, con prove a distanza. È stato un lungo parto che ci ha forgiati e uniti, importante per una buona resa sul palco, anche nelle sfumature dei 3 diversi atti».
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