Romagna, clima tropicale: entro il 2050 temperature più alte di 2°

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Il passaggio dalla prolungata siccità che ha segnato il 2022 (l’anno più caldo dal 1961) all’alluvione dei mesi scorsi che ha sconvolto l’intera Romagna – risvolti della stessa medaglia – è l’emblema del cambiamento climatico in atto. Un trend che si prevede condizionerà anche il futuro prossimo, come delineato dalle proiezioni climatiche al 2050 suddivise per macroaree e centri urbani: secondo lo studio realizzato dall’Osservatorio clima di Arpae Emilia Romagna, infatti, il processo di tropicalizzazione porterà tra il 2021 e il 2050 a un aumento dei valori medi di quasi 2° nel Ravennate, a inverni meno freddi nel Forlivese (dove la media minima dovrebbe passare da 1° a 2,4°), a estati più torride nel Cesenate (dove la media massima giornaliera è prevista schizzare da 27,8° a 31°), a ondate di calore sempre più persistenti che al mare come sulle prime alture toccheranno i 9 giorni consecutivi rispetto ai 3 di media attuali, al moltiplicarsi delle notti afose a Rimini (dove le serate tropicali, ovvero quelle con valori minimi superiori a 20° dovrebbero triplicarsi, da 13 a 32) e a una marcata generale riduzione delle precipitazioni (con l’unica eccezione dell’area urbana di Ravenna), che rischiano di assumere connotazioni tropicali, con relativi disagi. Come avvenuto giovedì tra Lido di Savio e Cervia.

Il meteo che verrà

Farà più caldo al mare come nell’entroterra, in collina e persino sul crinale più elevato, nevicherà di meno e le piogge si ridurranno, salvo poi assumere carattere alluvionale. Insomma, niente di nuovo sotto il sole: il surriscaldamento generale sembra ormai tracciato anche dalle elaborazioni statistiche messe a punto nell’ambito della strategia regionale per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, che prendono come punto di riferimento il periodo 1961-1990 e delineano quello che accadrà nei prossimi 30 anni. L’afa degli ultimi giorni e lo stato di malessere acuito dall’elevato tasso di umidità avvertito da domenica scorsa rischiano così di diventare la norma. Tanto più che, dopo la breve tregua di giovedì, le previsioni indicano temperature bollenti in ripresa già dal weekend.

Rimini

Nella capitale delle vacanze nel prossimo trentennio la temperatura media annua dovrebbe salire di circa un grado e mezzo (passando da 13,2° a 14,6°), con la massima estiva che salirebbe da 26,7° a 28,8° di media e la minima invernale da 1,3° a 2,5° gradi. Le notti estive oltre i 20 gradi aumenterebbero come detto da 13 a 32 con le ondate di calore che arriverebbero a 10 giorni consecutivi, a fronte di una riduzione delle precipitazioni annuali (da 770 a 750 millimetri) e di un aumento delle giornate consecutive senza pioggia che sfiorerebbero il mese (da 23 a 28 giorni).

Ravenna

Nella città tre volte capitale – dell’Impero romano d’Occidente (402-476), del Regno ostrogoto (493-540) e dell’Esarcato bizantino (584-751) – lo scenario prevede l’aumento medio della temperatura annua di oltre 1,5°, picchi di calura estiva con il termometro stabilmente oltre i 30° come media diurna, minime medie invernali di 0,9° rispetto al dato di -0,4° del periodo di riferimento preso in esame. E ancora, il raddoppio dei giorni di ondate di calore (da 3 a 7 giorni) come quello delle notti tropicali (che da 11 andranno a 22), con l’unica eccezione di un lieve aumento delle precipitazioni annue attese (che nell’area urbana si prevede crescano da 640 a 670 millimetri).

Forlì

Temperature sovrapponibili a quelle del nucleo urbano di Forlì (da 13,6° a 15,1° di valore medio annuo, medie estive oltre i 30° e inverni con minime medie di 2,4° rispetto all’1° attuale), dove però si prevede saranno molte di più le notti in bianco a causa dell’afa: le giornate estive dove anche nelle ore più fresche la colonnina di mercurio non scenderà sotto i 20° cresceranno da 24 a 41.

Cesena

Non fa eccezione Cesena dove la media diurna estiva si prevede toccherà i 31°; la media annua dovrebbe crescere addirittura di 2°, mentre le precipitazioni sono date in calo da 830 a 750 millimetri. Un dato non proprio positivo per un territorio a forte vocazione agricola per il quale l’acqua è una risorsa fondamentale.

Costa romagnola

Stesso trend per la fascia costiera romagnola, dove ci si attende un aumento di un grado e mezzo della temperatura media annua (da 13° a 14,5°) con la massima estiva in salita 27,3° a 29,7° di media e la minima invernale da 0,2° a 1,6°. Sul litorale il conto delle notti tropicali estive salirebbe da 9 a 26, con ondate di calore fino a 9 giorni consecutivi, precipitazioni in calo e settimane consecutive senza pioggia che sfiorerebbero il mese (28 giorni).

Entroterra e alta collina

Scenario non dissimile per i territori interni dove lo schema si ripropone, solo con numeri diversi. Ma anche sulle zone di crinale, ad altitudini quindi elevate, si registrerà il triplo delle notti tropicali, medie minime invernali positive (+0,2° da una base di partenza di -1°) e periodi senza pioggia d’estate fino a 23 giorni: in pratica è come se ci si attendessero non più di 3 o 4 giornate bagnate nel corso dell’intera bella stagione.

Ipotesi “ottimista”

Un quadro preoccupante, tanto più che le elaborazioni fanno riferimento all’ipotesi di messa in atto di iniziative per la mitigazione delle emissioni legate a contesti urbani e processi industriali. Senza interventi incisivi a livello ambientale, i numeri indicati andranno rivisti. Al rialzo.

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