Rocca San Casciano, corre 330 chilometri in montagna in 117 ore: "La mia avventura al Tor des Géants”

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Ha portato a termine la prova e già questa è una vittoria. Una grande soddisfazione che si porta a casa Manlio Faccini, 29enne di Rocca San Casciano. Il “Tor330-Tor des Géants” è, infatti, una gara di endurance trail di 330 chilometri con circa 30mila metri di dislivello positivo da completare in massimo 150 ore. La prima ed unica competizione che unisce la lunga distanza all’individualità del corridore, non sono imposte dall’organizzazione tappe forzate, vince chi mette meno tempo gestendosi i riposi e le fermate ai ristori. Una gara che coinvolge una regione intera, lungo i suoi bellissimi sentieri ai piedi dei più importanti 4.000 delle Alpi ed attraverso il Parco Nazionale del Gran Paradiso e quello Regionale del Mont Avic.

La soddisfazione

«Alla seconda partecipazione a questa gara sono riuscito ad avere un approccio molto più metodico e nel dettaglio – racconta Manlio Faccini –. Ho curato meglio alimentazione, preparazione fisica e mentale. Averla già affrontata lo scorso anno è stato sicuramente di grande aiuto. Partivo con la speranza di concludere la gara, ma avevo anche l’ambizione di far segnare un buon crono. Nei primi giorni la gara è andata secondo i piani, ma la seconda notte ho avuto qualche intoppo dovuto al sonno e al freddo che si è fatto sentire. Ho reagito comunque abbastanza bene e, aumentando le ore di sonno (in totale 14, pure troppe per una gara del genere), sono riuscito a far fermare il cronometro a 117 ore 32 minuti e 9 secondi. Un crono non da capogiro certo, ma che mi fa ben sperare per le edizioni future considerando che sono arrivato all’arrivo senza particolari acciacchi».

Sol e pioggia

Oltre alla lunghezza anche le condizioni meteo giocano un ruolo importante: «È stata un’edizione caratterizzata da due cicloni meteorologici contrastanti: domenica e lunedì c’era un sole pazzesco, mentre da martedì a venerdì mattina, giorno in cui ho concluso la gara, la pioggia non ci ha lasciato scampo. Vorrei ringraziare la mia famiglia per essermi sempre stata vicino in questo lungo viaggio che ha portato alla gara e per avermi supportato in ogni occasione. Enrico, Valentino, Giango e Tommi: grandi amici e consiglieri nel raggiungimento del traguardo. I miei amici di sempre e quelli valdostani, in particolare modo Marco Patacchini e Silvia Blanc, la mia seconda famiglia, e ancora Benoit, Loris Chabod e sua moglie Paola. Gli allenatori e i nutrizionisti». Tra i prossimi appuntamenti in programma ora il Trail del Cinghiale il 3 e 4 Novembre a Badia Prataglia. «Appuntamento fisso invece al Tor Des Geants del prossimo anno – conclude Faccini – per provare ad abbattere il muro delle 100 ore».

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