Imola, "Rivolta gaya": oggi in corteo per sostenere il ddl Zan

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Contro la cultura sessista omo-bi-trans-fobica, che discrimina allo stesso modo donne, omosessuali, bisessuali, trans. Dagli insulti per strada fino ad arrivare a veri e propri atti di violenza fisica in casa come nei luoghi pubblici. «Tutto questo non è più accettabile. Per questo motivo scendiamo in piazza per il quarto anno di fila anche a Imola per manifestare il nostro orgoglio LGBTQ+ e rivendicare la libertà di scelta su quello che siamo e sui nostri corpi –dicono gli organizzatori del pride imolese –. In questi mesi si sta discutendo del disegno di legge Zan che intende di fatto ampliare la legge Mancino, inserendo accanto alle discriminazioni per razza, etnia e religione anche le discriminazioni per sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. L’ostruzionismo dei partiti politici di destra (Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega) è andato di pari passo con le imbarazzanti indecisioni dall’area cattolica dei partiti di centrosinistra Italia Viva e Pd. Il Vaticano è intervenuto pubblicamente contro il ddl Zan, sostenendo che violi il concordato e chiedendo al governo di modificarlo. Questa è l’ennesima conferma dell’ingerenza della Chiesa negli affari pubblici, in uno stato che dovrebbe essere laico». I promotori della Rivolta gaya ritengono invece che l’approvazione del ddl Zan «sia indispensabile, urgente e non possiamo più aspettare. Ma non ci basta, vogliamo #moltopiùdizan –aggiungono i promotori –. Crediamo che il ddl presenti dei limiti importanti. Infatti, punta a criminalizzare e punire invece di investire sulla prevenzione e la cultura. È necessario aumentare le risorse pubbliche a favore di progetti solidi di educazione al genere, alla sessualità e all’affettività nelle scuole. Al contempo, non va concesso nessuno spazio e nessuna legittimità a chi promuove odio e discriminazione, come ad esempio svariate associazioni religiose, i comitati “anti-gender” e antiabortisti, i centri di aiuto alla vita. A Imola negli ultimi mesi sono apparsi manifesti antiabortisti, e associazioni integraliste cattoliche hanno addirittura avuto a disposizione spazi e concessioni dall’amministrazione comunale del Pd. Tutto questo ci preoccupa e crediamo che sia necessaria, oggi più che mai, una presa di posizione politica. I nostri diritti non sono negoziabili!». Il corteo partirà oggi alle 17 dalla stazione dei treni e attraverserà le strade di Imola.

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