Risse tra bande di giovanissimi: accoltellato e ferito a Cesena col collo rotto di una bottiglia

Scontro tra due bande di ragazzini per futili motivi: un giovanissimo è stato accoltellato alla schiena con un collo di bottiglia rotto le cui punte gli hanno inciso, a ridosso di una scapola, due profonde ferite. Un fendente scagliato ad un’altezza del corpo tale che per pochi centimetri di differenza non ha causato danni irreparabili al collo.
Teatro dello scontro è stato il parcheggio a lato dell’ippodromo del Savio: nello spazio tra l’ingresso laterale della pista, delle scuderie e il Carisport. Il tutto è avvenuto alcune notti fa. In quella zona, a cadenza settimanale, lavora un locale notturno che è frequentatissimo dai più giovani. Ragazzi e ragazze di un’età variabile tra l’ultima parte dei minorenni ed i poco più che maggiorenni. Dalle prime ricostruzioni a scatenare la rissa potrebbe essere stato un elemento “classico” della movida notturna. Un apprezzamento fatto ad una ragazza da parte dell’elemento di un gruppo nei confronti di una giovane di un altro gruppo.
Qualsiasi sia stata la causa scatenante del confronto, a fronteggiarsi questa volta sono stati due gruppi di romagnoli di “seconda generazione”: da una parte giovanissimi di origine marocchina, dall’altra un gruppo con genitori immigrati in Romagna di origini bulgare. Un elemento del primo gruppo ha affrontato gli avversari con in mano un collo di bottiglia rotto, le cui punte acuminate sono state sferzate contro la schiena di un giovanissimo bulgaro. Il ragazzo è stato soccorso dalle ambulanze del 118. Per lui si sono rese necessarie medicazioni e suture anche in pronto soccorso per ferite che sono state giudicate guaribili in un paio di settimane di prognosi. Nei giorni successivi, accompagnato dalla madre, il giovane ha sporto denuncia per l’accaduto. Dopo la riforma è infatti questo l’unico strumento, malgrado la gravità dell’accaduto, perché gli investigatori possano prendere in carico la situazione e iniziare d accertare i risvolti della vicenda. La zona ha alcune telecamere di sicurezza della quali si partirà per cercare di definire nei dettagli la dinamica dei fatti, anche al di là del racconto già fatto dalla vittima del ferimento. Un’indagine volta ad identificare l’autore del gesto per denunciarlo e chiamarlo alle proprie responsabilità.
