Rimini. Ztl, telecamere spente da anni. "Il centro è invaso"

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Si va verso il quarto anno di inattività. Quarantotto lunghi mesi di “buio” per le telecamere di controllo della zona a traffico limitato, spente in attesa dell’implementazione dell’accesso digitale al cuore antico di Rimini - l’ormai atteso software per l’acquisto telematico dei ticket e per il monitoraggio dell’accesso e dell’uscita delle auto dal centro storico - e mai più riaccese.

Il fermo immagine

Quattro anni di fermo immagine per una città che vive di turismo e che dovrebbe regalare ai visitatori la parte migliore di sé, libera da smog e inquinamento acustico, e non la più problematica, quella del traffico selvaggio e dell'invasione delle auto. Che tanto irrita i cittadini e infastidisce vacanzieri e visitatori. Stigmatizza il consigliere di Fratelli d’Italia, Filippo Zilli: «Anni e anni di promesse fatte dall’allora amministrazione Gnassi e rilanciate dall’attuale giunta Sadegholvaad che non hanno prodotto nulla. Solo chiacchiere. Ci hanno parlato di software ultramoderni, di sistemi all’avanguardia. Il risultato? Dopo quattro anni siamo ancora all’antico, col centro storico ingolfato dalle auto e con la zona dell’Arco d’Augusto, e so quello che dico perché ci abito, letteralmente invasa da motorini, automobili, e, cosa ancor più grave e pericolosa, da camion e camioncini per la consegna delle merci. Ditemi voi se possiamo considerare questa come buona amministrazione».

I rumori dalla mattina presto

L’esponente dell’opposizione, quindi, sollecita il Comune ad intervenire al più presto «affinché Rimini sia dotata di quel sistema di videosorveglianza dei varchi in centro e in altre aree cittadine, come la zona nord, che quasi tutte le città italiane hanno». Sottolinea, allora, Zilli: «Vi dico solo questo: all’Arco di Augusto i rumori causa traffico iniziano di buon’ora, già alle 6.30 del mattino con l’arrivo dei primi camion del carico e scarico, per poi proseguire alle 7.30 quando parte il via vai delle auto in cerca di parcheggio. Impossibile dormire. Per non parlare del sabato quando tutto si amplifica tra migliaia di persone a passeggio e centinaia di auto in transito. Chiedo, perciò, al sindaco Sadegholvaad: quando pensa di attivare questo benedetto sistema di telecamere e varchi d’accesso? Ce la faremo per il 2023?».

La richiesta per le festività

Ma se il consigliere Fdi ci va giù duro, ancor più ruvida appare la consigliera della lista civica dell’opposizione di centrosinistra, Gloria Lisi: «La zona Ztl non è attiva perché chi ci amministra non è in grado di gestire la situazione. Chi si occupa di mobilità a Rimini è totalmente distaccato dalla realtà. Questo succede perché non si è capaci di prendere le decisioni giuste per i cittadini. Insomma, non si tutela il centro storico come, invece, meriterebbe. I camion e le auto private sfrecciano a tutte le ore nel cuore antico della città e nello stesso tempo non ci sono facilitazioni per chi cerca parcheggio e vuole favorire i commercianti del centro. Siamo al paradosso». Un attacco frontale quello della Lisi fino alla stoccata con richiesta finale: «Chi frequenta il cuore della città sa bene quanto sia alto il pericolo per pedoni e, soprattutto, bambini. Sarebbe ora, dunque, che questa mole di traffico venisse limitata. E che si attivassero queste telecamere. Subito. Già per le festività di Natale, quando saranno tanti i turisti che invaderanno il centro per godersi piazza Malatesta, il teatro Galli, e tutte le altre bellezze di Rimini antica. Guai se dovessimo aspettare un altro anno. L'amministrazione sarebbe gravemente fuori tempo massimo».

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