Rimini. Ucciso dalla banda della Uno Bianca, giardino di via Bidente dedicato ad Antonio Mosca VIDEO

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Si è svolta questa mattina la cerimonia di intitolazione dei giardini di via Bidente, nei pressi della "Casa del Volley", alla memoria del Sovrintendente Capo Antonio Mosca.

Alla cerimonia si è svolta alla presenza delle autorità civili e militari, oltre che dei familiari di Mosca. Antonio Mosca, nato nel 1948 a Castellammare di Stabia, morì a Cesena il 29 luglio del 1989 a seguito delle conseguenze delle ferite riportate durante una sparatoria con i membri criminali della Banda della Uno Bianca.

Considerata l’importanza che la figura del Sovrintendente Capo MOSCA riveste per la comunità riminese e per gli appartenenti alla Polizia di Stato, in servizio ed in quiescenza, alla cerimonia ha partecipato il Vice Capo della Polizia, Prefetto Raffaele GRASSI, Direttore Centrale della Polizia Criminale. L’evento si è svolto alla presenza di tre classi di studenti dell’attigua scuola primaria “Villaggio Primo Maggio” frequentate dai nipoti di Antonio Mosca. Nell’occasione, al figlio del Sovrintendente Capo Antonio MOSCA, che, ripercorrendo le orme paterne, presta servizio nella Polizia di Stato, presso la Questura di Rimini, è stata consegnata dal Vice Capo della Polizia la medaglia con cui potersi fregiare del distintivo d’onore per il personale deceduto in servizio “Alla memoria”.

“Il primo dovere di una società civile – ha dichiarato il sindaco Jamil Sadegholvaad nel suo intervento - è quello di tenere viva la memoria di quanti, appartenenti alle forze dell’ordine, magistrati, giornalisti, sacerdoti, uomini politici, intellettuali e gente comune hanno speso la loro vita al servizio del bene. Per questo oggi siamo qui a ricordare la figura di Antonio Mosca, dedicandogli un luogo che fa parte della nostra vita di tutti i giorni, della nostra quotidianità. E' un luogo della nostra quotidianità, dedicato a uno dei tanti 'eroi normali' la cui storia magari è poco conosciuta ma la cui importanza si misura con il sacrificio estremo, massimo, cioè quello della vita, a difesa dei valori della giustizia, della democrazia, del contrasto alla violenza.  Con questa cerimonia e questo gesto è intenzione di tutti noi, della comunità di Rimini, custodire e raccontare per sempre questa storia tragica e allo stesso tempo esemplare di servizio per il bene comune. E allo stesso tempo ricordare e ringraziare chi porta ancora sulla propria pelle i segni indelebili della sofferenza dovuta alla storia criminale a della cosiddetta Uno Bianca, che fece morti, feriti e alimentò il terrore per anni proprio sul nostro territorio”.

Al termine della cerimonia di intitolazione dei giardini, presso la Chiesa “Santa Maria Mater Ecclesiae”, alla presenza delle stesse autorità ed ospiti, è stata officiata dal cappellano del Corpo, Padre Paolo Carlin, la Santa Messa per celebrare San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato.  Successivamente, presso l’attiguo salone parrocchiale, sono stati consegnati i riconoscimenti premiali al personale che si è particolarmente distinto in servizio e le medaglie di commiato al personale recentemente andato in pensione. Foto Manuel Migliorini

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