Rimini, "Troppi alberghi e molti sono obsoleti"
«In Riviera c’è un numero esagerato di hotel, molti anche obsoleti e pronti a uscire dal mercato, se i proprietari potessero».
Orfeo Bianchi, amministratore e fondatore del gruppo alberghiero “Piazza hotel e residence”, ultima operazione portata termine l’acquisizione della colonia Bolognese al Marano, torna sulla madre di tutti i problemi: gli alberghi aperti e marginali, ma anche chiusi e in stato di degrado, che aspettano solo un segnale per trasformarsi in un’altra attività. Sottolinea Bianchi: «Ci lamentiamo dei prezzi troppo bassi, che squalificano la categoria. E non capiamo che la causa sono queste strutture, di basso profilo, che per competere devono svendere il loro prodotto. Quando basterebbe facilitargli l’uscita dal comparto». Continua l’albergatore riminese: «La soluzione c’è ed è una sola: cancellare il vincolo alberghiero per permettere ai proprietari degli immobili, ma anche a chi volesse acquisirli, di farne l’uso che preferiscono. Altrimenti ce li ritroveremo lì, sempre più degradati, per molto tempo».
Prezzi stracciati
E con tanto di fenomeno dei prezzi stracciati. Osserva Bianchi: «Nel settore del turismo la concorrenza è diventata spietata. E Rimini, oggi, si trova a competere non solo con mete europee, spagnole e greche, dal forte appeal, ma anche con località balneari italiane dotate di un livello qualitativo dell’offerta elevatissimo. Magari dispongono di meno alberghi, ma tutti riqualificati e in linea con le prerogative di un mercato in continua evoluzione». Al quale Rimini dovrà adattarsi il prima possibile. Rilancia l’albergatore: «Tolta la piaga dei marginali, di questo, però, dovrà occuparsi l’amministrazione comunale con un provvedimento ad hoc, la scelta di riqualificare il proprio hotel agli standard europei diventerà, poi, automatica. Perché è risaputo che solo chi innova e investe cresce, chi non lo fa resta fermo».Una nova visione
Non solo prezzi e riqualificazione alberghiera. Secondo Bianchi, il prodotto Rimini dovrebbe cambiare di visione. A partire dall’approccio col turista. Spiega l’imprenditore: «Oggi chi sceglie il mare e la spiaggia non ama il rumore. Anzi tende a starne il più lontano possibile. Perciò se mi offri chiringuiti, ma anche locali, che fino a tarda sera sparano musica ad alto volume, io me ne vado. Il decibel è inversamente proporzionale alla capacità di spesa del turista: più è alto, più la capacità di spesa si abbassa. Col risultato che a restare saranno solo quelli con pochi euro in tasca, mentre gli alto spendenti opteranno per altre località, più tranquille ed educate». Quindi la chiosa: «Come possiamo pensare di riuscire a controllare il volume della musica se i vigili urbani non hanno gli strumenti adatti. Non posseggono nemmeno un rilevatore di decibel».Il post alluvione e il tempo instabile stanno penalizzando questo inizio di stagione. Con disdette, soprattutto straniere, di non facile recupero.
Spiega Antonio Carasso, presidente di Promozione alberghiera: «Purtroppo il messaggio che è arrivato in Germania è stato quello di una Rimini sott’acqua. Anche se allagamenti qui non ce ne sono stati. Informazioni che hanno spinto i tedeschi a cancellare le prenotazioni che, invece, fino a quel momento erano giunte numerose, anche più dello scorso anno. Disdette comprensibili, soprattutto a giugno, ma anche per luglio, visto che l’assicurazione viaggio, lì, non copre le località riconosciute zona rossa, cioè pericolose». Aggiunge, quindi, Carasso: «Cancellazioni che ora non sarà facile recuperare. Speriamo, almeno, che la campagna promozionale dell’Apt, che sta andando in onda sui media tedeschi e di altri Paesi europei, possa convincerli che le informazioni ricevute non erano corrette. E che Rimini e la Riviera sono le stesse di sempre: accoglienti, divertenti e con spiagge e mare puliti».
Tema prezzi e riqualificazione alberghiera. «La questione prezzi – sottolinea Carasso – è una problematica che si ripresenta ogni estate. Ieri Marco Santinato ha parlato di hotel con tariffe dalle 29 alle 34 euro per una camera doppia. È vero, ma sono strutture marginali, non in linea con lo standard degli alberghi riminesi.
Che, invece, hanno apportato, adeguandosi all’inflazione, un aumento prezzi di un +15% sul 2022». Poi un dato: «Il 6 giugno – conclude Carasso – la Regione ha aperto il bando per la riqualificazione degli hotel che destina 200 mila euro a fondo perduto a chi ne fa richiesta. Sono già diversi gli albergatori riminesi che hanno partecipato». ad.ce.