Rimini, Svetlana Zakharova alla Sagra Malatestiana

Archivio

La Sagra musicale malatestiana torna a ospitare, al teatro Galli di Rimini, l’étoile Svetlana Zakharova una delle più fulgide danzatrici degli ultimi vent’anni che ha fatto breccia nel pubblico italiano e romagnolo. Tre anni fa Zakharova condivise con la Sagra anche l’apertura del rinato Galli; stasera alle 21 torna a esibirsi sullo stesso palcoscenico con “Amore”, creazione al femminile sulle diverse declinazioni dell’amore, che rende anche omaggio all’anno dantesco e a Francesca da Rimini, la creatura più amata e conosciuta della Divina Commedia. L’evento è in collaborazione con il Centro internazionale di studi “Francesca da Rimini” e si fregia del patrocinio di Dante2021, Comitato nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte del poeta.

È dunque un’occasione preziosa per i ballettomani per tornare ad ammirare questa stella russo ucraina; oggi ballerina matura (è nata nel 1979), affronta sempre più volentieri creazioni contemporanee. Già cinque anni fa con “Amore” fu applaudita a Ravenna festival nell’odierna “Francesca da Rimini” pezzo centrale della serata.

Ispirata al V Canto dantesco dell’Inferno, questa coreografia fu ideata nel 1937 come balletto narrativo di scuola sovietica, poi rivisitato appositamente per Svetlana dal conterraneo Jurij Possokhov sulle musiche di Caikovskij. Musiche che aggiungono a questo atto unico bellezza e struggimento per dare risalto a uno stile “à la russe” di forza, vigore, spettacolarità. Con passi a due e a tre insieme a partner valenti e fidati, come Mikhail Lobukhin spesso al suo fianco, ma anche Artemy Belyakov, Denis Savin e solisti del Bolshoi di Mosca; fra lasciate e prese, voli e passaggi virtuosistici. Rinnovando il mito di un amore infelice, culminato in tragedia, perpetrato dalla poesia dantesca. L’infelice destino di Francesca, maritata a un uomo prepotente (Lobukhin), rapita dall’amore per il cognato Paolo, insieme a lui costretta a perire, per mano violenta del marito.

La danzatrice è entusiasta di scelte che la conducono dentro a una danza diversa rispetto al balletto: «Continuo ad adorare i balletti classici – ha dichiarato tempo fa –, vorrei poterli danzare il più a lungo possibile. Si aggiunge però in me la voglia di cambiare, di interpretare creazioni contemporanee; per me sono come vestiti, ne vorrei provare sempre di nuovi».

La serata prevede altri tre pezzi collaudati; fra questi “Come un respiro”, passo a due creato nel 2009 da Mauro Bigonzetti (coreografo che da alcuni anni vive in Romagna) per Aterballetto su musiche di Georg Friederich Händel, in occasione dei 250 anni della morte del compositore. Un altro pezzo recente è “Variations on an Anatolian folksong” del conterraneo Artemy Belyakov; immancabile è “Il cigno”, cavallo di battaglia di ogni esibizione di Svetlana, celebre coreografia di Mikhail Fokine su musica di Camille Saint-Saëns. Infine ripropone “Strokes through the tail”, altro pezzo entrato nella valigia dei suoi tour, è firmato dall’irlandese Marguerite Donlon sulle note della Sinfonia in sol minore di Mozart. Ennesima parodia ironica sui cigni, per danzatori in tutù bianco e torso nudo.

Info 0541 793811

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui