Rimini. Studente accoltellatore al pm: "Sono pentito"

Si dice pentito di quanto ha fatto ma del pentimento non ci sarebbe traccia nei messaggi vocali che avrebbe inviato agli amici in diverse occasioni. Sono le due facce della verità su quanto avvenuto la mattina del 9 febbraio scorso in un laboratorio dell’istituto professionale Leon Battista Alberti. Qui uno studente ripetente ha ferito con una coltellata all’addome un compagno di classe di un anno più piccolo. Fendente, ha ripetuto anche martedì in un lungo faccia a faccia alla Procura dei Minorenni di Bologna, sferrato perché esasperato dalle continue vessazioni subite dall’inizio dell’anno e perché temeva per la propria incolumità fisica. Ammissione di responsabilità e movente li ha spiegati al Pm assistito dall’avvocato Darien Levani del Foro di Ferrara, legale che lo segue da quando aveva messo piede in piazzale Bornaccini “scortato” dagli agenti di una Volante dell’Ufficio di prevenzione generale soccorso pubblico della Questura.

Consapevole della situazione

Il ragazzo che non è mai stato sottoposto a nessuna misura restrittiva se non per le ore passate il 9 febbraio negli uffici della Squadra mobile dove era stato ascoltato prima dagli investigatori e poi in video conferenza dal Pm, non si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’essersi pentito secondo il suo legale dovrebbe essere un punto di svolta importante perché nel processo minorile la funzione principale non è quella della punizione ma quella della rieducazione. Come detto, invece, non ha fatto un solo passo indietro sul movente, mentre ha chiesto la possibilità di poter terminare l’anno scolastico. Una soluzione su cui sta lavorando l’avvocato Andrea Tornello. Di sicuro non potrà rimettere piede all’Alberti perché è stato espulso.


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