Rimini. Striscione e scritte pro anarchico, indaga la Digos

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Uno striscione di solidarietà all’anarchico Cospito, detenuto nel carcere duro di Sassari, è apparso nella notte tra il 30 e il 31 dicembre, sul ponte ciclopedonale di via Roma. Legato alla scritta stilizzata “Rimini”, ha sventolato per qualche ora la mattina di Capodanno, dopodiché il telo con scritte rosse e nere, firmato da Pap (Potere al popolo) è stato rimosso dalla polizia di Stato. Un gesto quello di Rimini che appare almeno idealmente legato alla manifestazione di Capodanno a Roma. Nelle stesse ore infatti in cui a Rimini veniva sistemato lo striscione a Roma attraverso un tam-tam sui social, si stava preparando un corteo non preavvisato con la partecipazione di un centinaio di persone alla fine respinto dalla polizia prima che raggiungesse il ministero della giustizia. La solidarietà a Cospito, da 73 giorni in sciopero della fame, ha assunto nelle ultime settimane diverse forme e modalità.

Uno rivendicato, l’altro no

A Rimini, la Digos sta indagando per danneggiamento dopo la denuncia del titolare di un’attività dismessa in via Dario Campana, vicina alla sede provincia, dove qualche giorno fa è apparsa una scritta, seguita però stavolta da vetri mandati in frantumi, a favore dell’amnistia a Alfredo Cospito. Sicuramente i due episodi potrebbero non essere stati compiuti dalle stesse persone che poi hanno "rivendicato" la scritta sul ponte, attraverso le pagine social di "Potere al popolo Rimini e provincia". Uno schieramento extraparlamentare che alle ultime elezioni regionali in Emilia Romagna aveva presentato una candidatura autonoma fermandosi però allo 0,37%. Comunque sia la polizia di Stato procede alle dovute verifiche e lo striscione sul ponte di via Roma è stato acquisito dalla Digos per motivi informativi, in quanto potrebbe rientrare in un’attività di indagine più ampia e sicuramente a livello nazionale.

La Marr e gli incendi dolosi

Le manifestazioni di solidarietà a Cospito infatti non paiono avere confini provinciali. A Novara la notte di Capodanno è stato lasciato appeso all’impalcatura della Curia in pieno centro uno striscione analogo a quello riminese. Il 18 dicembre scorso a Bologna due giovani sono saliti su una grande gru in Piazza della Mercanzia proprio a fianco delle Due Torri in un’azione di protesta contro il carcere duro del 41bis e a favore di Cospito. In quest’ottica di "solidarietà attiva" i fatti più gravi, nei quali però non è mai stata coinvolta la sede riminese della Marr, risalgono al mese di novembre e riguardano gli incendi dolosi agli stabilimenti liguri. La ditta sarebbe stata presa di mira per le forniture di pasti alle carceri e di conseguenza anche per la sede di Rimini si sono alzati i livelli di guardia. La vicenda di Cospito che sta coagulando dissenso di varia natura, inizia con la condanna del 55enne pescarese per la gambizzazione di Roberto Adinolfi, manager dell'Ansaldo, e per due bombe alla Scuola allievi carabinieri di Fossano. Dopo 6 anni in regime di alta sicurezza, l’anarchico è passato al 41-bis nel carcere di Sassari in seguito alla scoperta di presunti suoi contatti esterni con gruppi anarchici.

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