Rimini. Stalker imbratta col sangue la casa della ex

Poco meno di tre mesi. È il tempo dell’inchiesta lampo servita al pubblico ministero Luca Bertuzzi per chiudere e chiedere il giudizio immediato di un 45enne riminese che ha reso un inferno la vita al nuovo compagno della madre di suo figlio. Uno stalker che neppure una ferita ha fermato durante una delle sue tante incursioni sotto casa della ex. Anzi, il sangue che sgorgava dalla mano tagliata dal vetro di un faro mandato in mille pezzi lo ha usato per imbrattare i muri dell’abitazione. Di questo episodio e di tanti altri il Gup Manuel Bianchi ha deciso che l’imputato assistito di fiducia dall’avvocato Giordano Fabbri Varliero dovrà rispondere in aula il prossimo 6 luglio.

La storia

Era sparito dai radar fisicamente per alcuni anni ma comunque non aveva perso l’abitudine di far sentire la sua presenza nell’aria il 45enne. Poi quando ha rimesso piede nel riminese ha ben pensato di tornare a vivere a un tiro di schioppo dalla sua vittima. Le denunce sfociate in processi tutt’ora in corso e nel provvedimento che gli impedisce di poter vedere da solo il figlio (gli incontri avvengono alla presenza dei servizi sociali) non sono però servite a nulla. Anzi, il piazzale del palazzo di giustizia lo ha utilizzato dopo un’udienza per reiterare insulti e minacce all’indirizzo della ex. Poi tra la metà e la fine dello scorso gennaio, le incursioni si sono intensificate. La sera del 17 dopo aver cercato inutilmente di parlarle ha bloccato il campanello di casa della ex ed a squarciagola l’ha coperta di epiteti e minacce «voglio passare sul tuo cadavere». Usato come martello un tombino di ferro preso in strada è riuscito a far saltare la serratura e ad entrare quindi nel giardino. L’irruzione è poi terminata con l’imbrattamento del muro perimetrale fatto con il sangue perso dalla mano tagliata da un vetro di un lampione mandato in frantumi. Non contento, analogo comportamento lo ha tenuto all’indirizzo degli ex suoceri che abitano accanto.

La sera del 30 ha poi concesso il bis: dopo aver danneggiato la telecamera del citofono ha sfregiato l’auto del convivente dell’ex compagna che il giorno dopo è tornata dai carabinieri per sporgere l’ennesima denuncia. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Con un provvedimento d’urgenza lo stesso pubblico ministero ha chiesto sempre al giudice Bianchi di emettere un’ordinanza con cui allo stalker veniva imposto il divieto di avvicinamento alla nuova coppia ed ai genitori di lei nel raggio di mezzo chilometro.

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