Rimini, spiaggia e concessioni: il Comune accelera

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Rinnovo delle concessioni balneari, il Comune vara un “gruppo di lavoro” per essere pronto con i bandi pubblici già alla fine dell’anno. La “pratica” viaggia parallela al nuovo Piano spiaggia. Tutto ciò in assenza delle linee guida attese dal governo.

La patata bollente

La Direttiva Bolkestein vieta il rinnovo automatico delle concessioni balneari e impone gare pubbliche. La scadenza delle licenze è fissata al 31 dicembre 2023. Il decreto Milleproroghe ha allungato di un anno, ma in tutto ciò ci sono da registrare almeno due sentenze del Consiglio di Stato e della Corte europea che riportano le lancette alla fine del 2023. Il 6 settembre inoltre il Consiglio di Stato ha interagito con la Corte di giustizia europea prendendo come “caso scuola” un concessionario toscano. Risultato? La risorsa spiaggia, ha scritto il Consiglio di Stato, è da considerarsi scarsa e di conseguenza in un regime di libera concorrenza è impossibile sfuggire ai bandi pubblici imposti dalla Bolkestein, come invece auspicato dai concessionari.

E gara pubblica sia

Il Comune ha quindi deciso di istituire un tavolo tecnico-politico che almeno fino alla fine dell’anno si riunirà ogni settimana, per la «definizione dei procedimenti per la messa a gara delle concessioni balneari e il percorso di accompagnamento all’adozione del nuovo Piano dell’arenile, per il quale si avvierà l’iter formale di assunzione in giunta nelle prossime settimane».

Il tavolo prevede la presenza dei tecnici dei settori pianificazione del territorio, lavori pubblici e bandi e appalti dell’amministrazione, ma si sta «valutando anche di coinvolgere nel team ulteriori competenze esterne che possano dare un supporto per quanto riguarda gli aspetti più prettamente legali legati alle evidenze».

Il governo tarda

Più volte l’assessora al demanio Roberta Frisoni ha ricordato come ancora manchino i decreti attuativo al Milleproroghe e quindi i Comuni non sanno come redarre i bandi pubblici. «Il quadro normativo relativo alle concessioni demaniali marittime - continua il Comune - è purtroppo ancora carente di indicazioni chiare in merito alle modalità con cui espletare le evidenze pubbliche a fronte di un orientamento giurisprudenziale, in particolare del Consiglio di Stato, che indica l’imminente scadenza delle concessioni esistenti».

Infatti. «Non sono stati ancora emanati i decreti attuativi che devono disciplinare le modalità con cui mettere a bando le spiagge, beni pubblici di proprietà statale su cui gli enti locali sono delegati a svolgere esclusivamente le funzioni amministrative e gestionali».

È in questo quadro che l’amministrazione ha lavorato per la redazione del nuovo Piano spiaggia, che sarà alla base delle evidenze pubbliche. «I bandi per le concessioni balneari dovranno quindi rispondere agli obiettivi del nuovo strumento urbanistico e alle esigenze di riqualificazione e innovazione della spiaggia e dei servizi».

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