Rimini. "Sant'Andrea" protesta: traffico e lavatoio abbandonato

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L’antico Lavatoio lasciato a se stesso e le vie più caratteristiche vittime del traffico e della sosta di automobili e motorini: il borgo Sant’Andrea non viene valorizzato e rischia di perdere la sua identità e il valore storico.

A lanciare l’allarme è Giovanni Tiboni, presidente del comitato Quei de’ borg. «La vita nel “borgo”, che è fatta di umanità, è stata riscoperta con l’emergenza Covid - afferma Tiboni - ma questa riscoperta non deve essere solo nella narrazione, ma anche nella realtà».

Motivo per cui si potrebbe pensare a strade meno congestionate e più a misura d’uomo, dedicando attenzione alla riqualificazione «non solo delle vie principali, ma anche di quelle interne che sono quelle caratteristiche del borgo».

Ad aver visto tempi migliori è anche il Vecchio Lavatoio, con la segnaletica turistica ormai rovinata dal tempo, e circondato da zolle di erba alta. Non solo: le vasche in cui si portavano a lavare i panni ora “ospitano” muschi e rifiuti lasciati da chi si introduce nel lavatoio semplicemente aprendo il cancelletto. Un segno della storia riminese, anche se di certo meno illustre dei monumenti romani del centro, rischia così di essere dimenticato.

«C’è anche una vasca - aggiunge Tiboni - che era stata usata in una rievocazione storica organizzata per la festa del borgo. Dovevano occuparsi della sua rimozione, ma ormai saranno dieci anni che si trova ancora lì».

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